opinioni

Alta velocità: un alto prezzo da pagare per privilegiare una minoranza. Il silenzio degli innocenti

giovedì 17 luglio 2008
di Davide Breccia
Fa piacere vedere come il progresso ci migliori la vita di giorno in giorno; fa piacere vedere come percorsi che spesso appaiono tortuosi ed insormontabili, grazie al lavoro, alla tecnologia, all’innovazione ed all’impegno di alti manager, possano diventare più agevoli e piacevoli. Così si pone l’ex n.1 degli industriali Montezemolo, che il giorno 15 luglio 2008 con orgoglio annuncia pubblicamente l’arrivo dell’Alta Velocità targata NTV - Nuovo Trasporto Viaggiatori (La prima compagnia ferroviaria privata italiana )che dal 2011 dovrebbe aiutare gli italiani a muoversi con maggiore velocità, comfort e gradevolezza su e giù per lo stivale. L’evento è stato ben accolto e recepito in maniera entusiastica da tutta l'opinione pubblica, che ha visto ciò che la televisione e i giornali hanno mostrato: treni belli, dotati di ogni confort (vedi i futuristici AGV da 360 Km/h), tecnologia all’avanguardia, maggiore scelta, maggior concorrenza e conseguentemente abbassamento dei prezzi, diminuzione dei tempi di spostamento. Ma perchè il caro Montezemolo, insieme all’altro nostro caro A.D. delle Ferrovie Moretti (che sta vendendo tracce ferroviarie alla NTV) non parlano di come ciò sarà possibile? Perchè non parlano del prezzo che la stra-grande maggioranza dei viaggiatori su rotaia dovrà pagare per privilegiare una minoranza? Perchè non dicono che ad ogni viaggiatore che risparmierà più di 1 ora tra Roma e Milano (si parla di 3 ore di percorrenza a fronte delle attuali 4.5), corrisponderanno circa 50 che per una tratta di 100 Km., ad esempio Roma – Orvieto, impiegheranno circa 1 ora in più (dagli attuali 60 minuti circa ai circa 120 minuti)? Questo perché la direttrice ferroviaria Nord – Sud nella tratta tra Firenze e Napoli dispone di una doppia linea, pertanto di 4 binari; la linea storica, la prima costruita, detta anche “Linea Lenta” oppure “vecchia” e la “Direttissima”, su cui attualmente viaggiano anche i treni veloci. Ma c’è una profonda differenza perché, mentre la linea veloce tra Roma e Napoli, inaugurata negli ultimi anni, non è dotata di intersezioni intermedie cosi da collegare in Alta Velocità la città partenopea con la Capitale in poco più di un’ora, la Direttissima Roma - Firenze è dotata di ben 6 intersezioni. Ebbene forse pochissimi sanno (poiché viene opportunamente tenuto nascosto), anche a livello politico, che per agevolare questo nuovo avvento tecnologico verranno tranquillamente distrutte delle vite. Per rendere l’idea di quanto reale sia questa prospettiva si può fare un piccolo esempio che, seppure contestualizzato su una piccola cittadina dell’Italia centrale, è da considerare emblematico della situazione che migliaia di persone si troveranno ad affrontare fra pochi mesi: la Città di Orvieto, situata tra Roma e Firenze, vanta una delle 6 intersezioni; Orvieto è una città storicamente ad altissimo tasso di pendolarismo giornaliero verso la capitale, si contano circa 1500 persone che giornalmente vanno a Roma per studio e lavoro servendosi attualmente dei treni Regionali, Intercity ed Intercity Plus con una percorrenza che va rispettivamente dai 55 ai 75 minuti. Per far sì che questi nuovi treni possano viaggiare senza problemi, tutti i convogli per il trasporto pendolari e viaggiatori “normali” e non vip verranno dirottati drasticamente sulla linea lenta, raddoppiando i tempi di percorrenza tra Roma ed Orvieto a circa 120 minuti (2 ore!) e sconvolgendo la vita di migliaia di persone e di famiglie, obbligate a prendere il treno. L’esempio orvietano è solo una goccia ed è calzante anche per moltissime altre realtà e il raddoppio delle percorrenze colpirebbe anche altre città e bacìni interessati dall’intersezione in direttissima; Orte e l’area viterbese ad esempio, che ha un numero ancora maggiore di pendolari, poi Chiusi e la bassa Toscana, Arezzo e così via. Si può parlare addirittura di “disastro sociale”, milioni di “vittime” per il privilegio dei pochi interessati al viaggio, per lo più occasionale Roma – Milano, o Roma – Firenze. Un "disastro talmente grande che rimane difficile credere che avvenga veramente; molti dicono "figurati se ci fanno tornare indietro di 30 anni" e invece questi signori non si faranno problemi con famiglie che vedrebbero peggiorare in maniera esponenziale la propria vita, costretti a triplicare i tempi complessivi di trasferimento giornaliero. E il turismo in treno? E le città “Slow”? E i viaggi in treno nelle Città d’arte? Da un lato si incoraggiano e dall’altro si rendono impossibili in treno? Per non parlare dell’impoverimento dei territori medi, sì perché un territorio senza collegamenti è potenzialmente un territorio povero. L’A.D. Moretti ha dichiaratamente ammesso che i pendolari non hanno diritto all’utilizzo della direttissima. Ed io dico “perche?”, forse essere “pendolare” significa non essere anche cittadino, con gli stessi diritti di chi deve viaggiare tra Milano, Roma, Bologna e su tratte a lunga percorrenza? Tra l’altro, vista l’esistenza di intersezioni su detta linea - che tra l’altro deturpa e non poco l’ambiente sia dal punto di vista paesaggistico che acustico - perchè non dovrebbero essere utilizzate per il beneficio di tutti? Quindi da tutto ciò si evince che, l’esaltazione a caratteri cubitali dell’imminente miglioramento del trasporto su rotaia, dell’avvento dell’innovazione… velocità, confort, tecnologia…………… È solo PER POCHI ELETTI, ma ci saranno milioni di “vittime sacrificali” che pagheranno un prezzo altissimo, di cui nessuno parla e che non hanno voce in capitolo. Ciò che chiediamo noi… ”normali” è che qualcuno ci aiuti, si renda conto del disagio sociale, parli anche di noi e della realtà……. Quella VERA e non solo di specchietti per allodole o castelli di zucchero solo per pochi privilegiati occasionali. E visto che il Sindaco, gli Assessori ed i Rappresentanti Provinciali e Regionali, persino i Deputati hanno espresso piena solidarietà e volontà di lavorare in tal senso, noi possiamo solo sperare che lo facciano e lo facciano subito, perche da ieri... è già troppo tardi. Qualcuno si chieda se è così che l’Italia è all’avanguardia in Europa.