opinioni

Giù le mani dalle donne ! (Prima di parlare della 194)

venerdì 15 febbraio 2008
di Altre donne di Orvieto
C’è un aspetto delle polemiche sulla 194, riaccese recentemente in occasione della pubblicazione del documento dei ginecologi delle università di Roma e del bliz al Policlinico Federico II di Napoli, che riteniamo sia scorretto, ed è il modo in cui si utilizza il termine “donne”. Ciò che è scorretto e infondato, cioè non rispondente a realtà, è la presunzione aprioristica che le donne – o almeno quelle emancipate e non sottomesse o obnubilate all’autoritarismo coniugale o religioso imposto, a loro giudizio, dalla fede cattolica – non possano che sposare l’ideologia abortista, segno inconfondibile di un’autocoscienza femminile matura. Ora non è corretto dire che le “donne” (come si legge in “giù la mani dalla 194”, ma il tono non è diverso sugli articoli della stampa regionale e nazionale, seppur nella firma in calce più correttamente è stato aggiustato il tiro scrivendo Alcune donne di Orvieto ) come se fossimo un unico blocco monolitico, vedano l’aborto come un diritto, o leggano tutta la storia dell’umanità come il dipanarsi della prevaricazione dell’uomo sulla donna suggellata da una Chiesa maschilista e violenta che ha imposto un modello di sottomissione rappresentato da Maria. Voglio dire che ci sono alcune donne che la pensano come le autrici dell’articolo altre, pur emancipate, spesso laureate, cattoliche e “laiche”, no. In questo secondo gruppo ci sono poi quelle cattoliche, che effettivamente sono particolari, per il fatto che il cristianesimo è un altro mondo in questo mondo, e queste ultime ritengono addirittura che la fede abbia restituito loro la libertà, in primo luogo la libertà di essere se stesse e di scoprire nel matrimonio e nella la maternità una possibilità di felicità sconosciuta e impensata. Di questo sono grate alla Chiesa, sì proprio quella, quella cattolica, apostolica e romana retta dai successori di Pietro e la cui madre, Mater Ecclesiae, è proprio Maria. Perciò dite quel che volete sull'aborto e sulla Chiesa, ma non a nome delle “donne”. Ma solo di “alcune donne”. E mi raccomando, specificatelo sempre nelle righe del testo.