opinioni

Un grande partito democratico e riformista per un'Italia nuova

giovedì 14 dicembre 2006
di Loriana Stella, Vicepresidente Provincia di Terni
Ho partecipato ieri e lunedì scorso a due grandi appuntamenti nazionali che, entrambi, avevano al centro della discussione la costruzione del Partito Democratico, un nuovo soggetto politico che si propone, innanzitutto, l'unità dei riformisti. Oggi l'Italia è di fronte a un passaggio importantissimo: ha bisogno di riforme morali e politiche, è chiamata a ripensare se stessa, il suo destino, quello che vuole essere. Per fare ciò serve una forza politica che abbia l'ambizione, l'idealità e la moralità di assolvere ad una funzione nazionale di guida: spetta, oggi, al riformismo, alle forze di progresso, restituire all'Italia fiducia, identità, vocazione, senso di sé e del suo futuro. Questo è, secondo me, l'orizzonte ideale e la missione storica che molti di noi assegnano al "Partito nuovo" che vogliono costruire e il Partito Democratico sarà un "Partito nuovo" se saprà dar vita anche ad una forma nuova di partecipazione democratica, di attivazione delle tante energie disperse e talvolta sfiduciate, dei mille talenti e saperi di cui l'Italia è ricca. Io sento crescere sempre di più la sollecitazione che viene dai giovani, dal mondo delle donne, dall'universo associativo per un processo politico aperto, determinato e chiaro: c'è domanda di una politica nuova! Avverto sempre di più l'esigenza di un profondo rinnovamento della politica, dei partiti, delle istituzioni, per superare la lontananza e il senso di estraneità di una parte dei cittadini: il Partito Democratico deve rappresentare anche il rinnovamento della politica, un'occasione di straordinaria innovazione della forma "Partito", nella direzione di un Partito forte, radicato e organizzato, capace di grande apertura, osmosi e radicale partecipazione democratica; un partito che nei momenti fondamentali della sua vita interna assume decisioni coinvolgendo una platea molto vasta di aderenti sulla base del principio "una testa, un voto". Credo che sia l'Assemblea Nazionale degli Amministratori dell'Ulivo, tenutasi lunedì, che il Consiglio Nazionale dei DS, svoltosi ieri, abbiano dato un ulteriore e concreto contributo alla nascita del Partito Democratico: sta ora a tutti noi mettere insieme le ragioni di una "condivisione" e acquisire la giusta consapevolezza dell'enorme responsabilità che abbiamo verso chi "ci guarda", ma soprattutto verso noi stessi. E' con questo spirito che il mio Partito, DS, ha deciso ieri di convocare, a primavera, il suo 4° Congresso: un Congresso straordinariamente importante al cui centro vogliamo mettere l'Italia, il suo futuro, il suo destino.