interviste

Ultima settimana per i corsi di perfezionamento musicale di Castel Viscardo. Parlano gli allievi

martedì 22 agosto 2006
di davidep
Ardite salite tra girasoli ormai arsi e curve tra ombrose fronde per chi proviene da Orvieto e decide di inerpicarsi fino a Castel Viscardo. Nel tranquillo paese arroccato, un agosto inoltrato e atipico regala tepori e raggianti mattine. E' qui che, nella piccola chiesa sconsacrata di S.Agostino, vanno avanti i corsi estivi di perfezionamento e interpretazione musicale tenuti dal Maestro Riccardo Cambri, Isabel Gentile e Roberto Abbondanza. Ultima settimana di questa quinta edizione, che si concluderà domenica 27 con la premiazione dei 32 partecipanti e l’assegnazione di due borse di studio dedicate “al ricordo di Roberto Cambri”, riservate agli allievi più meritevoli. Per quanto riguarda la sezione di canto lirico, le notevoli capacità vocali ed interpretative hanno premiato il soprano Isabella Giorcelli, e fra i pianisti che hanno preso parte agli stage, Olga Tarlev (Moldova) e Anna Belfiore (Nicaragua). Alcuni allievi hanno già lasciato i verdi declivi umbri per fare ritorno alle loro caotiche megalopoli orientali. Altri resteranno fino a domenica per la chiusura dei corsi. Tutti, però, porteranno dietro il ricordo piacevole di una bella esperienza, utile sul piano strettamente tecnico-musicale, formativa dal punto di vista umano e interpersonale. C’è soddisfazione ed entusiasmo nelle parole del pianista Stefano Greco, 25 anni, all’ottavo anno di conservatorio: “È stupendo condividere le proprie passioni con altre persone. I corsi sono faticosi, ma estremamente gratificanti dal punto di vista personale, dal momento che offrono la possibilità di effettuare molti concerti, dai quali sono terrorizzato; ma vista la strada che ho scelto di percorrere, è indispensabile affrontare questo tipo di paure. I concerti finora effettuati sono andati meglio di come pensassi e di questo devo ringraziare Riccardo Cambri che, oltre ad essere molto simpatico e disponibile, è un ottimo maestro”. Una sorta di famiglia allargata e multietnica, quella che si crea a Castel Viscardo, con la musica a far da filo conduttore: un appuntamento atteso e vissuto anche dagli abitanti che, dal 2002, ogni anno accolgono i giovani allievi che, dal canto loro, tornano volentieri nella bella Umbria. Come la sedicenne Anna Belfiore, originaria del Nicaragua, che ha scelto di intraprendere un’altra stagione estiva di perfezionamento, giudicando “imperdibili le lezioni del mio ex maestro di pianoforte che stimo molto”. “Ora che vivo a Milano, torno ancora più volentieri nei dintorni di Orvieto per respirare aria pulita, mangiare bene e soprattutto condividere la passione musicale insieme a giovani pianisti come me. Quest’anno ho stretto amicizie anche con alcuni allievi del corso lirico molto simpatici, dei ragazzi di Honk Kong di grande talento e con tanta voglia di studiare. La gente, poi, è davvero ospitale e cordiale e, nonostante il maltempo, è venuta numerosa ad assistere ai concerti. Per circa due anni ho abitato nei pressi di Orvieto, quindi in parte mi sento comunque legata a queste zone. Ho la fortuna di girare molto, ma ovunque vada, per mare o per terra, ricordo sempre gli amici che ho conosciuto qui e il calore dimostratomi da tutti. Quando smetterò di muovermi tra metropoli e paesini, se non mi dovessi stabilire in Francia o in Spagna, sceglierei senza esitare di trasferirmi in Umbria”. È incontenibile la vivacità di Anna, nel raccontare come in nome della musica ha scelto di “sacrificare le vacanze, per dedicarmi ai tasti bianchi e neri del pianoforte”. D’altronde “la meta che mi sono prefissata è fare tutti gli esami per arrivare a diplomarmi presso il conservatorio, poi i progetti lavorativi mi porteranno altrove, magari in ambito cinematografico, ambiente nel quale già lavorano i miei genitori, anche se non mi dispiacerebbe suonare come tastierista in un gruppo rock. Per la verità ho già suonato in alcune band, ma se un giorno dovesse accadere seriamente, vorrei essere ancora più preparata tecnicamente, in quanto credo che per essere un bravo tastierista o pianista, oltre ad avere pathos bisogna anche essere in grado di comunicarlo agli altri in modo positivo e fronteggiare prontamente le difficoltà”. Passione per la musica, disciplina coscienziosa, costanza e impegno sono necessari per potenziare il livello di preparazione individuale, ma il successo della manifestazione sembra risiedere, soprattutto, nella genuinità della sua formula, nel clima familiare e nell’aspetto informale e conviviale che complessivamente si crea, dal momento che è anche la voglia di divertirsi che incita al miglioramento. Così finisce che, affascinati dai tempi lenti e sereni del paese e sorpresi dalla possibilità di lasciare aperte le finestre d’estate per far circolare l’aria, anche il proprietario di una grande ditta che costruisce pezzi per computer o il professore d’inglese dell’Università di Hong Kong approfittino dei corsi, per trascorrere un periodo di vacanza dalle nostre parti. Qui, dove la saporita tortuccia ripiena sostituisce Internet a banda larga. L’età media degli allievi oscilla intorno ai quindici anni, il più piccolo fa la terza elementare, ma c’è anche posto per allievi sui generis, non prettamente junior, come il signor Sergio, da sempre sensibile al fascino della musica, che può realizzare il sogno di prendervi parte a modo suo, da protagonista e non solo da semplice spettatore.