cronaca

Giovane seminarista si getta dalla Rupe. Dolore e sgomento in città

giovedì 2 dicembre 2010
di laura
Giovane seminarista si getta dalla Rupe. Dolore e sgomento in città

Il prossimo 7 dicembre avrebbe dovuto abbracciare i voti ed essere ordinato sacerdote, ma la sua esistenza si è spezzata tragicamente prima di essere consacrata a Dio. Luca Seidita, seminarista, 29 anni, originario di Lecce, persona molto conosciuta in città anche per il ruolo di assistente del Vescovo, S.E. Padre Giovanni Scanavino, ha deciso di porre fine alla propria vita gettandosi dalla Rupe di Orvieto, in zona Porta Romana.

Il corpo del giovane uomo, riverso a terra, è stato trovato ieri sera intorno alle 22,00. Sul posto sono immediatamente accorsi i carabinieri e i soccorsi, ma per il giovane non c'era più nulla da fare. Costernato e profondamente addolorato il Vescovo, da cui, in tarda serata, era arrivata tramite l'Ufficio Stampa della Diocesi una comunicazione in ordine al rinvio.

Sua Ecc. Mons. Giovanni Scanavino, Vescovo di Orvieto-Todi - si legge nella nota trasmessa verso le 19,30 dalla Diocesi - ha comunicato che "l'Ordinazione sacerdotale del diacono Luca Seidita, prevista per il 7 dicembre prossimo, è stata sospesa e rimandata per diretto intervento della Santa Sede. Le ragioni saranno presto oggetto di chiarificazione e di discernimento ecclesiale. Preghiamo perché Don Luca si possa presto riprendere da questa nuova grande prova".

Nel comunicato si avverte la preoccupazione del Vescovo, ben consapevole del dolore e della delusione che tale decisione aveva provocato nell'animo del giovane seminarista. Don Luca, infatti, aveva dovuto già fronteggiare varie avversità al momento della sua ordinazione a diacono, poco più di un anno fa. All'epoca avrebbe dovuto essere ordinato in Duomo, ma l'intervento della Santa Sede aveva, anche in questo caso, osteggiato i voti minori del giovane, per cui si era dovuto ripiegare, alla fine, per una cerimonia più decentrata a Ficulle, dove Don Luca era rimasto qualche tempo come aiuto del parroco don Maurizio.

Non si sa ancora nulla di ufficiale, da parte della Diocesi, sulla tragedia, ma chiarezza e verità a questo punto si impongono. La disgrazia, infatti, potrebbe non essere semplicemente un fatto personale, ma rientrare in uno scontro sotterraneo tra due diverse impostazioni di intendere la missione sacerdotale che, da qualche tempo, attraversa in modo doloroso e subdolo la Chiesa orvietana e diocesana. Uno scontro tra una corrente tradizionalista e una modernista, che non ha risparmiato neanche lo stesso Vescovo, a sua volta sottoposto a attacchi e ispezioni, sia pure santamente e silenziosamente sopportate. Ora la misura potrebbe essere colma, e la giovane vita di Don Luca - la cui perdita mette ancora una volta a dura prova, ma anche sotto analisi e sotto accusa la città degli estremi gesti dalla rupe - impone una riflessione attenta e sincera.