politica

"Azzerare tutto e ricostruire". La proposta shock dell'assessore Barberani per salvare Orvieto

venerdì 1 ottobre 2010
di Davide Pompei
"Azzerare tutto e ricostruire". La proposta shock dell'assessore Barberani per salvare Orvieto

Azzerare la giunta e ricostruire una compagine che sappia farsi interprete della nuova delicatissima fase. Nessuna provocazione, ma un'idea precisa, che pure darà molto da discutere. A lanciarla, a sorpresa e in piena bufera comunale, è Antonio Barberani che dopo un anno e mezzo da assessore avanza a Concina la sua proposta per salvare Orvieto dal baratro di ingovernabilità.

"In città - dice - esistono personalità e competenze di livello in grado di amministrare la cosa pubblica con efficienza e impegno. Per questo, propongo di fare tabula rasa, incominciando dalla mia persona, e ricostruire una nuova squadra". Qualche suggerimento di metodo sulla formazione della nuova giunta? "Tre componenti - spiega Barberani - dovrebbero essere suggeriti dalla coalizione che ha sostenuto il sindaco, quattro invece nominati esclusivamente da Concina stesso. Sta a lui, in base alla fiducia che ha verso gli attuali componenti, riconfermare eventualmente alcune nomine. Ma di questi quattro, almeno due dovrebbero essere competenze e professionalità di centrosinistra".

Una demarcazione tecnica che, secondo l'assessore, dovrebbe segnare un nuovo inizio per l'era Concina con un'assunzione collettiva di responsabilità in grado di rafforzare il primo cittadino. E di gestire una fase così difficile con il seguito e il consenso dell'intera città. In altre parole, gestire il presente per investire nel futuro. "E questo - incalza Barberani - non lo si fa con l'autosufficienza, ma solo attraverso un coinvolgimento generale in cui sono contemplate anche le forze politiche e i soggetti più rappresentativi. A partire, dal problema dei conti. Talmente complesso che necessita di un consenso per forza di cose allargato". Qual è dunque il meccanismo che ha improvvisamente smesso di funzionare all'interno della macchina amministrativa?

"Il sindaco - prosegue Barberani - sta scontando una situazione molto forte di isolamento non soltanto politico dal governo centrale ma anche dalla regione. Ciò si traduce in una carenza delle possibilità di attingere ai finanziamenti e a rapporti politici costruttivi. Siamo tutti consapevoli della delusione che pervade la città. Una delusione palpabile e giustificata. Credo però che l'esperienza di questo sindaco debba continuare, e che vada rafforzata politicamente. La soluzione non è tanto nel guardare allo stato delle cose con l'occhio e la matita del contabile, ma con una visione politica profonda che si traduce operativamente nell'isolare pochi punti di programma, tra cui ovviamente risanamento del bilancio, caserma e discarica. Su questi punti dev'essere coinvolta tutta la città per una grande operazione di rinnovamento e di risanamento delle modalità amministrative".

"Quello che manca e va costruito - conclude Barberani, appellandosi al coinvolgimento per dare luce a un progetto salvifico - è un'idea di città capace di proiettare Orvieto e il suo territorio nel futuro, restituendole un ruolo all'interno della comunità regionale e capace di dialogare anche fuori dei confini amministrativi".