sociale

Il caso "Santa Marinella". Barberani e Olimpieri intervengono sulla discussa bestemmia della canzone dei Gogol Bordello

mercoledì 25 agosto 2010
di Davide Pompei
Il caso "Santa Marinella". Barberani e Olimpieri intervengono sulla discussa bestemmia della canzone dei Gogol Bordello

Parolacce e bestemmie sul palco dell'Umbria Folk Festival. Così la canzone-icona "Santa Marinella", cavallo di battaglia degli statunitensi Gogol Bordello, esibitisi martedì scorso nella serata conclusiva dell'applaudita kermesse, ha finito per creare un malcelato imbarazzo di fronte ai non-fan presenti in piazza del Popolo. A partire dal mondo politico e istituzionale. Tanto che all'indomani della loro esibizione, l'assessore alla cultura Antonio Barberani ha fatto sapere che l'amministrazione sta approntando gli interventi necessari, anche di carattere legale, affinché "certi eccessi siano adeguatamente sanzionati e non si ripetano in futuro".

"Orvieto - dice - ha acquisito, un grado di alta civiltà e di apertura a tutte le manifestazioni dell'arte e dello spettacolo. Da chiunque siano organizzate, queste devono trovare accoglienza in città, senza essere mai sottoposte ad alcuna censura preventiva, nella consapevolezza però dei limiti imposti dall'ordine pubblico, dal buon costume e dal rispetto dei valori e delle sensibilità dei cittadini. Alcuni passaggi del concerto dei Gogol Bordello, non sono assolutamente compatibili con i sentimenti religiosi della popolazione".

Della stessa opinione, il capogruppo del Pdl Stefano Olimpieri che, nel ringraziare pubblicamente vigili urbani e forze dell'ordine per l'ottima gestione dei servizio di ordine pubblico, stigmatizza l'episodio come gravissimo. E preannuncia un'interrogazione urgente in consiglio comunale da parte dei consiglieri Cencioni e Luciani, che già nei mesi scorsi si erano preoccupati che l'evento conclusivo del festival non creasse problemi di ordine pubblico. "E' una questione che va approfondita nelle sedi opportune - dice - ma concerti simili non vanno fatti nel centro storico. L'amministrazione deve andare fino in fondo perché è palpabile l'imbarazzo istituzionale che si sta vivendo. In particolare, laddove ci sono soldi pubblici (il festival era patrocinato anche da Regione e Provincia) - è bene capire come viene speso il denaro pubblico".