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Prima assemblea di partecipazione per il QSV, lo studio strategico per la rivitalizzazione dei centri storici

venerdì 4 settembre 2009
Prima assemblea di partecipazione per il QSV, lo studio strategico per la rivitalizzazione dei centri storici

Il Comune di Orvieto avvia la procedura per la formazione del "Q.S.V. / Quadro Strategico di Rivitalizzazione, Riqualificazione, Valorizzazione del Centro Storico" prevista dalla Legge Regionale n. 12/2008 che favorisce la realizzazione di programmi, progetti, azioni e interventi di rivitalizzazione e valorizzazione dei centri storici. In pratica, lo studio del QSV disegna quelle linee preferenziali all'interno delle quali un centro storico vuole inserirsi per disegnare la sua peculiare identità e, conseguentemente, coniugarvi con coerenza gli interventi sia pubblici che privati, intesi nel senso urbanistico più ampio: opere pubbliche, ma anche e soprattutto azioni sociali, culturali, ambientali, economiche, di promozione e di marketing territoriale per giovare, in ogni aspetto, alla rivitalizzaione e alla valorizzazione dei centri storici.

La prima assemblea pubblica per la partecipazione del progetto si è tenuta ieri pomeriggio nella Sala del Governatore di Palazzo dei Sette, con l'intervento di amministratori, tecnici, professionisti, operatori economici e cittadini interessati a conoscere il nuovo strumento di programmazione, che è stato illustrato dall'Assessore all'Urbanistica e Sviluppo Economico, Antonio Barberani, dall'Assessore al Turismo e Commercio, Marco Sciarra, e dal Responsabile dell'Ufficio comunale del PRG, Architetto Rocco Olivadese.

Presentando le opportunità contenute nel nuovo strumento di programmazione, l'Assessore Barberani ha evidenziato che i temi legati alla valorizzazione e rivitalizzazione del centro storico sono un terreno su cui da tempo la Città di Orvieto si confronta ai vari livelli: politico-istituzionali ed associazioni locali. "Già negli anni '80 del Novecento - ha ricordato - ad Orvieto il tema del centro storico come punto di eccellenza da valorizzare per lo sviluppo della città, fu oggetto dell'azione dell'Associazione Nuova Tuscia. Oggi, finalmente, la legge regionale di programmazione per la valorizzazione dei centri storici si incentra sulla loro perdita di ruolo. I centri storici sono caratterizzati sempre più da spopolamento, perdita di appeal, immobili non utilizzati (ad Orvieto è quantificato almeno il 40% di immobili inutilizzati). La legge è quindi una opportunità importante che supera la vecchia concezione dei centri storici monumento, con la concezione dei centri storici intesi come bene economico. Il ‘Progetto Orvieto' negli anni '80 fu tra i primi in Italia a sostenere questa tesi ed oggi dobbiamo ripartire da questo per operare con un'azione amministrativa forte che l'Amministrazione Comunale ha bene in mente, tanto che per la primavera prossima promuoverà un convegno sull'economia di una città d'arte".

"Dal nostro punto di vista - ha aggiunto - il nuovo strumento di programmazione individuato dalla legge regionale sui centri storici concorre inoltre ad evidenziare il ruolo del nostro centro storico nel contesto territoriale di appartenenza rispetto alle politiche di area vasta: Orvieto porta dell'Umbria ma anche della Tuscia. Il Q.S.V. si propone di attivare la partecipazione e il concorso degli operatori, dei residenti ed affida al Comune il ruolo di promuovere e governare i processi di rivitalizzazione economica e sociale, insieme a quelli di riqualificazione edilizia, infrastrutturale e urbana, ad esempio l'incentivazione del trasporto pubblico locale che questo strumento di programmazione favorisce. Gli ambiti di rivitalizzazione prioritaria inseriti nei Q.S.V., inoltre, delimitano le aree di maggior degrado e sviluppano su di esse una progettazione coordinata tra interventi di recupero e sistemazione di spazi pubblici e infrastrutture. A fronte di questo impegno pubblico/privato, la legge assicura ai soggetti attuatori un incentivo economico consistente in una superficie edificatoria premiale rapportata al costo degli interventi, realizzabile in aree esterne al centro storico. In questo senso stabiliremo un protocollo per codificare la collaborazione fra Comune e privati individuando anche una serie di indicatori".
Da ultimo, l'Assessore Barberani ha affrontato anche la recente questione della non ammissione a finanziamento del PUC2 presentato dal Comune di Orvieto precisando che "l'Amministrazione Comunale non ha assistito in maniera passiva a questa vicenda e sta seguendo con attenzione la possibilità degli slittamenti della graduatoria regionale, fermo restando che punta molto sulla operatività del Q.S.V.".

"Il centro storico di Orvieto - ha affermato da parte sua l'Assessore al Turismo e Commercio Marco Sciarra - è particolarmente interessato all'attuazione della legge regionale n. 12. Il Quadro Strategico di Valorizzazione è uno strumento essenziale per il posizionamento di città e del suo ruolo turistico. Proprio in questi giorni, nel corso di un convegno, si deciderà anche la nuova sede della capitale delle cittaslow. Noi abbiamo insistito perché Orvieto venga confermata in questa veste, ma dobbiamo essere tutti più consapevoli che il concetto di cittaslow si concretizza prima di tutto nel binomio sviluppo economico e urbanistico, per questo si deve riflettere sul vissuto della città, sulla percezione degli ingressi e sul tessuto che si sviluppa intorno alle piazze, significa riflettere sul turismo, sul concetto di centro commerciale naturale, sull'assimilazione a museo di negozi e laboratori storici. Questo significa essere cittaslow. Dobbiamo appropriarci e lavorare tutti, ciascuno per la propria parte, per creare una consapevolezza nuova, anche in termini di identità commerciale. Nel Q.S.V. rientreranno fortemente il confronto e gli indirizzi degli operatori. A tale riguardo ritengo sia necessario fare un appello: è vero servono strutture consortili/associative tra privati che ad Orvieto mancano, ma in questo periodo si sta assistendo a situazioni più o meno piccole e improvvisate che si fanno la guerra l'una contro l'altra. Il mio invito è a parlarsi e a proporre strategie condivise fra gli operatori, diversamente gli errori del passato non sarebbero serviti a nulla".