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L'aeroporto di Viterbo si farà: dall'incontro con Matteoli esce la cabina di regia. Secondo Bartoletti potrebbe rendere più appetibile Alitalia

martedì 5 agosto 2008
di laura
Nonostante “le cassandre viterbesi” che – aveva segnalato nei giorni scorsi l'assessore all'aeroporto Bartoletti – si sono subito accodate a “coloro che hanno acceso a mezzo stampa un polemica strumentale e gratuita verso il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (Ptpr) ritenendo, a torto, che il vincolo sia pregiudizievole, o addirittura ostativo, alla realizzazione dello scalo viterbese”, non vi è alcun dubbio che l'aeroporto di Viterbo si farà. Si è svolto infatti proprio oggi il primo, importante incontro sull'aeroporto di Viterbo tra il ministro Matteoli, il presidente della Regione Lazio, il presidente della Provincia e il sindaco di Viterbo, il presidente dell'Enac. Ne segnala gli esiti, dal sito www.ontuscia.it, Antonio Barberani del PdL, che fin dall'inizio segue con interesse la questione dello scalo viterbese. Dall'incontro odierno, emerge dunque la costituzione di “una cabina di regia” di cui faranno parte i Ministeri delle Infrastrutture, dell’Ambiente e della Difesa, la Regione Lazio, la Provincia e il Comune di Viterbo, Enac, Enav, Anas e Ferrovie dello Stato, al fine di giungere all'istruzione di una conferenza dei servizi. La prima riunione del summit così costituito dovrebbe avvenire entro i primi dieci giorni di settembre, con all'ordine del giorno il confronto su una bozza quadro di intesa generale che dovrebbe poi essere sottoscritta, entro la fine di settembre, da Governo e Regione Lazio. Altro compito dell’organismo, come www.ontuscia.it riferisce, sarà quello di fare il punto sulle risorse disponibili e sulle priorità di investimento. Soddisfatti il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli e il sindaco di Viterbo Giulio Marini, che dicono di fatto iniziata, con l'incontro odierno, la fase che porterà alla concretizzazione dello scalo viterbese. “Le dichiarazioni di Matteoli – ha affermato il sindaco Marini - hanno ulteriormente rafforzato che l'aeroporto lo vogliamo davvero, tutti. Questo forte spirito di collaborazione rappresenta il valore aggiunto ideale per il lavoro che ci troveremo ad affrontare: l'obiettivo è chiaro e, pur nel rispetto dei tempi necessari, vuole essere raggiunto in tempi brevi, poiché è emersa in tutta la sua forza la consapevolezza comune dei risvolti più che positivi che l'aeroporto avrà sul nostro territorio”. Rispetto all'incompatibilità con il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale che ha fatto tanto gongolare il Comitato "Coi piedi per terra" avverso allo scalo viterbese, l'assessore Bartoletti aveva spiegato qualche giorno fa in una nota (ritrovata nei nostri archivi, ma allora non pubblicata perché ci risultava oscura, in quanto non spiegava esattamente i soggetti della polemica e chi fossero “le Cassandre viterbesi”) che effettivamente il vincolo regionale sulla macroarea circostante lo scalo viterbese esiste, ma che si può ricorrere all’attivazione dell’articolo 12 delle norme tecniche di attuazione del Ptpr, che consente la deroga dei vincoli per opere pubbliche di interesse statale e regionale. Tuttavia, spiegava ancora l'assessore, dato che il Presidente della Regione Lazio, lo scorso 31 gennaio, ha stipulato un atto di intesa programmatica con il Ministro dei Trasporti volto a promuovere, direttamente o indirettamente, le attività necessarie alla delocalizzazione del traffico aereo di Ciampino sullo scalo di Viterbo, sarebbe opportuno, nell’ ambito delle osservazioni che il Comune di Viterbo sta predisponendo relativamente al Ptpr, chiedere alla Regione di svincolare tutta la macro area circostante il futuro scalo. “Si otterrebbe così, in caso di accoglimento delle nostre istanze da parte della Regione – scriveva Bartoletti - l’indubbio vantaggio di non dover ricorrere all’attivazione dell’articolo 12: non avrebbe senso, una volta stabilito per certo che l’aeroporto si farà, dover prima vincolare una zona per poi doverla svincolare. Ma soprattutto, l'accoglimento delle richieste comunali darebbe a tutti la certezza che, al di là dei pur sempre apprezzati proclami, la Regione Lazio sull'aeroporto ha le idee molto chiare”. Secondo quanto l'assessore all'aeroporto Bartoletti riporta nel comunicato che annunciava la riunione odierna, la convocazione della “cabina di regia” e l’accelerazione dell’iter procedimentale nonostante la calura d'agosto, potrebbero essere dovute “alla necessità di trovare una risposta ai potenziali soci dell’ormai decotta compagnia di bandiera nazionale, che chiaramente vedono di traverso la singolare convivenza, in un unico contesto territoriale, dell’aeroporto low cost di Ciampino e quello full service carrier di Fiumicino. Italiche distorsioni; basti pensare che in tutta Europa i cosiddetti scali di prossimità, quelli dove atterrano i voli  low cost per intenderci, distano, e non a caso, decine di chilometri dalle città di riferimento, mentre solo in Italia siamo stati in grado creare una concorrenza spietata ad Alitalia e company, ubicando nell’aeroporto di Ciampino i voli low cost della Capitale. La delocalizzazione di Ciampino a Viterbo, quindi, potrebbe essere inserita quale importante e strategica mossa nel nuovo piano industriale che il Governo sta predisponendo per il prossimo autunno per salvare Alitalia e renderla più appetibile ai possibili soci”. Proprio oggi, www.ansa.it riporta che, in un'intervista al settimanale Chi, Berlusconi afferma che per la soluzione del caso Alitalia non manca molto e si sta lavorando. "Faremo un altro miracolo - dichiara - e regaleremo all'Italia una 'sua', profittevole, compagnia di bandiera". Chissà, forse il miracolo passa davvero per Viterbo. Staremo a vedere.