opinioni

Viva la libertà, la ugualità, la fratellità. Dedicato a Guido Turreni, vicecoordinatore di Forza Italia Orvieto

sabato 15 dicembre 2007
di Fabrizio Caccavello, editore orvietonews.it
Permettetemi un titolo ironico per un argomento serissimo, ma a me non piacciono i sermoni né piace il clima teso che in questi giorni si sta respirando in questa città. Dico subito che questo mio intervento è dedicato in gran parte a Guido Turreni, che ci ha inviato una sua opinione che pubblichiamo in correlata. Il titolo ironico è invece uno slogan di un comico di Zelig, lo dico per dovere di cronaca e per chi non ha subìto i tormentoni del popolare programma di Mediaset. Il punto serio invece è questo: la libertà e la censura su internet. Ho inserito la parola internet perché, caro Guido, è proprio questo il tema. Io che di internet vivo (non per merito di orvietonews, ovviamente, ma per la mia professione di sviluppatore di applicazioni web) sono impegnato quasi giornalmente a spiegare che il web è qualcosa di meraviglioso e che non c'entra niente con l'editoria tradizionale. Mi sono arrabbiato tantissimo quando la mia associazione di categoria (l'ANSO – Associazione nazionale stampa online) ha siglato un accordo con altre associazioni per andare alla trattativa con il Ministero della Comunicazione sulla nuova legge sull'editoria, perché non esiste associazione nata appositamente per la carta stampata che possa tutelare gli interessi del web. Il web è un'altra cosa. Forse, Guido, anche tu cadi nell'errore di quasi tutti i non addetti ai lavori o della stragrande maggioranza dei politici, che subiscono passivamente il digital divide facendo finta di niente; e mescoli, Guido – e purtroppo non solo tu, con te anche altri esponenti del tuo partito con commenti su altri online e rancorose mail private - concetti propri di altri mondi, come censura e libertà, trasportandoli sul web. Ma qual è allora la particolarità del web, perché i concetti di libertà e censura assumo significati diversi? Spesso accusi la testata giornalistica online che edito di oscurare talvolta i tuoi scritti. Per capire meglio l'argomento sarebbe interessante sapere quante volte il Corriere dell'Umbria, il Giornale dell'Umbria, La Nazione, Il Messaggero, il TG3, RTUAquesio, La Città, Orvietonews Magazine, Il Vicino (mi perdoni qualche editore locale se l'ho dimenticato) hanno pubblicato integralmente un tuo articolo. Non so se qualche volta è successo, ma comunque, se è successo è un fatto raro come una mosca bianca, mentre invece il giornale che edito e che ho fondato ha pubblicato, negli ultimi 3 anni, 39 interventi a tua firma (ho controllato sul database). Se non fosse per internet quindi la tua voce, come quella di molte altre persone, politici o non politici, non avrebbe potuto avere spazio. Su internet c'è spazio per tutti e se oggi, nel 2007, il modo di fare politica sta cambiando il merito va anche a chi come me, e i miei colleghi e concorrenti di www.orvietosi.it e www.tuttorvieto.it, ogni giorno cerca di fare onestamente il proprio lavoro. Mi sento comunque onorato nel sentirti dire che la direttora del mio giornale, Laura Ricci, è faziosa, ma con un fair play di comodo: significa che riconosci nel nostro giornale una linea editoriale precisa, una eleganza nelle esposizioni. E sono anche contento che ti indigni se talvolta i tuoi scritti non vengono pubblicati, significa che ci riconosci un'autorevolezza forse superiore ad altri. E nel tuo articolo ti dai anche delle risposte da solo, quando dici che per fortuna ci sono Lattanzi e Dante Freddi. Infatti ci sono anche altri, sempre online però, e ti ricordo che, se solo volessi, potresti aprirti un blog e pubblicare giornalmente i tuoi scritti e io potrei ospitarti nel nostro spazio “Le Nuvole”, così saresti online su orvietonews.it ogni giorno, ogni ora. Quando la stampa tradizionale dice di fare “scelte editoriali” spesso, invece, opera censure vere: quelle sì censure, perché quello è un mercato chiuso, dove pochi editori (e nelle televisioni solo in 2, che poi come le cronache attuali ci raccontano si mettono anche d'accordo) decidono cosa è pubblicabile e cosa no. Ma il web è un'altra cosa. Chi l'ha mai sostenuto che www.orvietonews.it è imparziale, altri lo dicono, non noi. E' un concetto che si continua a urlare a gran voce come quando si chiede l'imparzialità al TG1 (e ancora una volta ringrazio tutti per l'autorevolezza che con questo ci si riconosce). Noi non siamo e non vogliamo essere imparziali perché il web non è il luogo delle imparzialità, anzi è il luogo più democratico per eccellenza, perché permette di ospitare le più ampie forme di parzialità. Di TG1 ce n'è uno solo, e non se ne può fare un altro, di orvietonews.it ce n'è uno solo ma se ne possono fare a decine (e infatti ce ne sono). Come avrai capito la nostra testata giornalistica non ama dare spazio a correnti politiche di estrema destra, invece nel tuo scritto, che firmi a nome tuo e del gruppo politico che rappresenti, sostieni che non c'è niente di male a ipotizzare un'alleanza politica elettorale con questi gruppi. Non è questo il problema, saranno i lettori prima e gli elettori poi a decidere in libertà e a dare giudizi, a te con il voto e a noi con gli accessi e l'attribuzione di autorevolezza. Lo scritto che ci hai mandato verrà pubblicato in correlata a questo mio intervento. Devi però essere consapevole che se non avessi anteposto questo mio pensiero il tuo scritto, così come qualcun altro, non avrebbe potuto essere ospitato perché troppo irrispettoso nei confronti di qualcosa o di qualcuno, o di chi, secondo te, avrebbe dovuto (per non so quale regola) pubblicartelo ad ogni costo. Quindi per ora hai raggiunto quota 40 con i tuoi interventi sul mio giornale. L'appuntamento è con il quarantunesimo, sempre che io e la mia direttora si decida di dare spazio alla tua voce. Altrimenti ci sono gli altri, per fortuna. Viva la libertà, viva l'ugualità, viva la fratellità.

Viva la libertà (su Claudio Lattanzi e su Davide Orsini): di Guido Turreni, vicecoordinatore di Forza Italia