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In proiezione "Tutte le mie notti". Incontro con il regista Manfredi Lucibello

mercoledì 17 aprile 2019
di Davide Pompei
In proiezione "Tutte le mie notti". Incontro con il regista Manfredi Lucibello

In una notte d’autunno, nelle strade deserte di una cittadina di mare, Veronica e Sara si incontrano e le loro vite cambiano inaspettatamente prospettiva. È un thriller psicologico che ruota intorno a segreti, bugie e paure, portando lo spettatore a conoscere le verità più nascoste delle due donne, "Tutte le mie notti". Sul grande schermo, al servizio di una storia a tinte nere, rispettivamente Barbora Bobulova e Benedetta Porcaroli, con la partecipazione straordinaria di Alessio Boni.

Prodotta dai Manetti Bros. e Carlo Macchitella e distribuita da 102 Distribution, la coproduzione Madeleine, Mompracem, Rai Cinema è approdata nelle sale cinematografiche di tutta Italia giovedì 28 marzo. Nella serata di venerdì 19 aprile alle 21.30 il film sarà in proiezione anche al Cinema Multisala Corso di Orvieto. Ad introdurlo, il giovane (classe 1984) e talentuoso (in bacheca, vanta già numerosi premi) regista Manfredi Lucibello (nella foto, sotto) che lo ha scritto insieme ad Andrea Paolo Massara.

Partendo, anche stavolta, dagli elementi tipici del film di genere per cercare (e riuscire) a condensare in 81 minuti il racconto autentico di uno spaccato del Belpaese, raschiando la superficie rassicurante degli stereotipi. Stesso approccio che aveva utilizzato anche nel 2010 per scrivere e dirigere il cortometraggio "Storia di Nessuno", unica pellicola tricolore presente al Los Angeles Film Festival 2011 scelta poi per rappresentare l'Italia alla Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo.

E, di lì a poco, "Centoquaranta. La strage dimenticata", documentario sulla strage del Moby Prince, vincitore del Fondo Toscana Cinema, del primo premio al 32esimo Bellaria Film Festival e del Giglio d’Argento, premio della giuria al 65esimo Cinema Fedic. Finalista al Premio Ilaria Alpi, a questo è seguito nel 2015 "Il Paese Perduto" scritto da Ernesto Galli Della Loggia. Nato a Firenze – l'accento, fuga ogni dubbio – alla laurea al Dams di Bologna, ha fatto seguire un master biennale diretto da Giuseppe Bertolucci.

Quella che porta sulla Rupe, dunque, è un'opera prima ma che arriva da un occhio decisamente allenato a captare e tradurre in linguaggio filmico. "Un esordio – secondo Giancarlo Zappoli che lo ha recensito per MyMovies.it – che tiene accesa l’attenzione dello spettatore senza aver bisogno di ricorrere a colpi di scena o a soluzioni estreme". Protagonista del racconto, avrebbe dovuto essere Federico Vincenti, uno dei tanti imprenditori messi in ginocchio da una crisi che non fa sconti.

"Una crisi – rincara il regista, senza troppo svelare – che, nel suo caso, rivela la sua essenza più oscura, rendendolo capace di gettarsi, come uno sciacallo, su un cadavere, trasformando una sciagura in un’opportunità: salvare la sua azienda e quindi il suo status sociale. Firma così un patto con il diavolo e per portarlo a termine chiama Veronica, il suo avvocato, che ha da poco superato i 40 anni e da 20 lavora per lui per convincere Sara, che di anni ne ha 17, ad accettarlo. Tutto avviene nel corso di una notte con un intreccio narrativo serrato a cui corrisponde un crescendo emotivo.

Mentre scrivevo, però, le vite di queste ultime sono entrate prepotentemente nella storia. Le donne si spogliavano lentamente dalle maschere che avevo affidato loro. Poco a poco, Sara ha finito per abbandonare le sembianze di dark lady per assumere quelli di una semplice ragazza. E Veronica, a sua volta, ha dismesso i severi abiti da legale e si è riappropriata di tutta la sua femminilità. Inevitabilmente, mi sono trovato così ad affidare il destino di questa notte nel loro inaspettato incontro. E tutto ha cambiato prospettiva".