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"Il Barbiere di Siviglia" di Pippo Franco apre la Stagione d'Opera

venerdì 22 febbraio 2019
di Davide Pompei
"Il Barbiere di Siviglia" di Pippo Franco apre la Stagione d'Opera

"Largo al factotum", la cavatina di Figaro, seconda scena del primo atto dell'opera buffa di Gioachino Rossini, è tra i motivi più popolari anche per chi si crede distante anni luce dalla musica classica. Dal 1816 ad oggi, al frizzante "Il Barbiere di Siviglia" non sembra essere passato un giorno. È forse per questo che il Teatro dell'Unione di Viterbo l'ha scelto per inaugurare giovedì 28 febbraio alle 20.45 la Stagione Operistica e di Musica Sinfonica. Nessuno scherzo, nonostante sia Giovedì Grasso.

Subitanea ed entusiasta, la reazione della Città dei Papi che all'annuncio dell'apertura delle vendite dei biglietti si è letteralmente riversata al botteghino alla ricerca del posto migliore per salutare il ritorno dell'opera nel suo gioiello restaurato. Ne è rimasto ancora qualcuno prima di decretare a tutti gli effetti il sold out. Dietro le quinte, l'eclettico cabarettista Pippo Franco, per la prima volta alle prese con una regia nel teatro musicale, pur essendone un grandissimo appassionato e cultore.

Una produzione nuova che affida la bacchetta al Maestro Stefano Romani per dirigere l'Orchestra EtruriaEnsamble, il Coro Ensamble Vocale "Il Contrappunto" e i solisti del Mythos Opera Festival. Il melodramma buffo in due atti di Cesare Sterbini, considerato uno dei capolavori assoluti nel suo genere conosce così l'ennesimo allestimento, nato sull'onda della ricorrenza dei 150 anni della morte del genio pesarese celebrata in tutto il mondo. Atcl e Comune, compresi.

Sul palco, tra i rappresentanti internazionali del bel canto italiano da poco esibitisi a "La Scala" di Milano, anche il perugino Edoardo Milletti e Chiara Tirotta. Ovvero il Conte d'Almaviva che, grazie alle astuzie di Figaro (Jorge Tello) portate in scena prima da Beaumarchais e consacrate in musica da Rossini, riuscirà a conquistare la mano della bella Rosina lasciando di stucco il povero tutore, Don Bartolo (Carmine Monaco D'Ambrosìa), tra gag e momenti esilaranti ancora attualissimi a distanza di due secoli.

"È una grande soddisfazione per me – ha dichiarato il direttore artistico Roberto Cresca, tenore nepesino – poter portare nella Tuscia, mio luogo d’origine, artisti di tale spessore. Siamo molto emozionati per questo inizio di Stagione, ma siamo certi di poter dare tanto a questa meravigliosa città. Contenti anche dell’adesione da parte degli istituti scolastici, ai quali abbiamo riservato le prove generali durante la mattinata". Con la partecipazione di Scuola d'Arte Accademia delle Arti dello Spettacolo e Istituto "Orioli" di Viterbo.

È possibile acquistare i biglietti presso il Botteghino del Teatro dell’Unione, in Piazza Verdi, dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 oppure online sul sito www.ticketone.it. L'abbonamento comprende tre opere e tre concerti.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
388.9506826 – www.teatrounioneviterbo.it

Foto d'apertura: Francesco Galli

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