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Torre Alfina e Proceno, due castelli a guardia delle terre di confine

mercoledì 20 febbraio 2019
di Davide Pompei
Torre Alfina e Proceno, due castelli a guardia delle terre di confine

Grandiosità architettonica, vastità paesaggistica. Traboccano fascino, le dimore storiche incastonate tra Lazio, Umbria e Toscana, a guardia di vie di comunicazione e terre di confine che domenica 24 febbraio saranno oggetto di un nuovo imperdibile itinerario nella Tuscia dei piccoli borghi affacciati sulla Via Francigena. Al timone, una garanzia di nome Anna Rita Properzi, guida turistica ed ambientale escursionistica professionale, iscritta nel Registro Italiano Aigae.

Sarà lei a guidare i partecipanti tra le sale adorne di stemmi, ritratti, affreschi e mobilia, già proprietà delle nobili casate vissute in un territorio ricco di storie. Quelle di pellegrini e grandi personaggi che per secoli hanno controllato una delle più importanti rotte di collegamento con Roma e ne hanno plasmato il carattere. Appuntamento alle 9.30 di fronte alla Chiesa della Madonna del Santo Amore di Torre Alfina per poi salire al Castello dei Marchesi Cahen.

La posizione strategica di quest'ultimo che domina uno de "I Borghi più belli d'Italia" – il vessillo sventola tra viuzze e case in pietra dal 2007 – ne indica la funzione difensiva. La storia di entrambi si intreccia con quella dei Monaldeschi della Cervara. Tanti, i passaggi di proprietà conservata dalla famiglia fino alla metà del XVII secolo, quando per via ereditaria passò ai Bourbon del Monte che venderanno il castello al banchiere di Anversa Edoardo Cahen. Qui, le porte in noce con intarsi realizzate dall'ebanista intagliatore senese Tito Corsini portano i segni della Guerra Mondiale.

Quanto al borgo, sorto per incastellamento nei secoli intorno alla primitiva torre di guardia, dal 2005 ospita anche una serie di installazioni artistiche e murali create nell'ambito del festival "Chambre d'Amis" promosso da un gruppo di artisti con in testa Thomas Lange e Mutzo Hiran. Situato a 602 metri sul livello del mare, nel cuore dell'Altopiano dell'Alfina, è in questo punto caratteristico che sorge il Bosco Monumentale del Sasseto, foresta mista di latifoglie secolari che deve il nome ad un singolare substrato geologico formato da un accumulo di blocchi di roccia lavica ai piedi della rupe su cui poggia il castello, appartenuto al 1982 al 2005 all'imprenditore Luciano Gaucci.

Seconda tappa, sarà il vicino borgo di Proceno. Il ritrovo è alle 11.45 circa al civico 131 di Corso Regina Margherita per arrivare alle spalle del Castello Bisoni Cecchini, considerato un piccolo gioiello di architettura difensiva medievale perfettamente conservato. Dopo una piacevole pausa caffè, saranno gli stessi proprietari ad accompagnare nella visita del complesso composto da un elegante palazzo padronale con seicenteschi soffitti a cassettoni e dall’affascinante struttura che conserva rocca con torre, mura di cinta e ponte levatoio.

Il costo della visita è di 14 euro a persona, gratuito fino a 14 anni. Il termine è previsto intorno alle 13, con possibilità di fermarsi a pranzo con un menù convenzionato nell'ottimo "Ristorante del Castello", la cui cucina racconta "i profumi ed i sapori delle tradizioni toscana, umbra e laziale elaborati con eleganza partendo da materie prime prevalentemente locali e di stagione". Quanto basta per aggiungere qualità alla bellezza.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni (entro sabato 23 febbraio):
333.4912669 – annaritaproperzi@gmail.com

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