"Il Martirio Infernale. Un viaggio da Caravaggio a Signorelli" all'Unitre

Tra angeli e demoni, tra italiano e inglese, tra Michelangelo Merisi e Luca d'Egidio di Ventura, meglio noti con gli pseudonimi di Caravaggio e Luca Signorelli. Promette una vera e propria immersione nella storia dell'arte la conferenza bilingue con traduzione simultanea in agenda per mercoledì 6 febbraio alle 17 a Palazzo Simoncelli, sede dell'Università delle Tre di Orvieto, e fortemente auspicata dal presidente Riccardo Cambri.
Nella Sala Incontri "Maria Teresa Santoro", per il ciclo "Unitre International", il giovane orvietano Giordano Conticelli, talentuoso dottorando in Storia dell’Arte all'University of Washington di Seattle, Stati Uniti d'America, tratterà de "Il Martirio Infernale. Un viaggio da Caravaggio a Signorelli". L'ingresso è libero, fino ad esaurimento posti, come da tradizione Unitre.
"Di Michelangelo Merisi da Caravaggio – anticipa, lui – si conosce ormai molto. Noto è il suo carattere burrascoso che lo ha visto protagonista di molte vicende di cronaca della Roma a cavallo fra il XVI ed il XVII secolo. Risse, debiti, schiamazzi ed episodi di violenza, tra cui il celebre omicidio di Ranuccio Tommasoni da Terni, dipingono un artista dal profilo tenebroso, spesso accusato dai suoi detrattori di dipingere 'senza scienza alcuna della pittura'.
Eppure, come la recente letteratura ha dimostrato, il pittore lombardo si dimostra colto, ambizioso ed in grado di assimilare gli stimoli provenienti non soltanto dalle rumorose vie dell’Urbe ma anche dai suoi gruppi religiosi, dai palazzi della nobiltà e dalle loro collezioni d’antichità. Le opere di Caravaggio sono ricche di citazioni di opere del passato e del presente a lui contemporaneo.
Il momento cruciale nella carriera del pittore è senza dubbio la decorazione della Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, la sua prima commissione pubblica, quella in cui il pittore intende dimostrare la sua immensa e rivoluzionaria abilità pittorica. Caravaggio, come è stato ampiamente dimostrato, si rivolge ai grandi maestri del passato, da Michelangelo a Tiziano, da Leonardo a Raffaello, in una galleria di citazioni che rende le celebri tele una summa della sua poetica.
Eppure, non è stato ancora ampiamente analizzato un punto centrale nella composizione dei dipinti: quella che potrebbe essere a tutti gli effetti considerata come una palese citazione degli affreschi che Luca Signorelli ha lasciato nella Cappella di San Brizio, nel Duomo di Orvieto, un omaggio al grande artista di Cortona che ha anticipato alcuni modelli iconografici che poi torneranno celebri proprio grazie a Caravaggio.
La violenza dell’Inferno orvietano riecheggia nel Martirio di San Matteo, dove il Merisi, che si ritrae nella tela, rivolge deferente il suo saluto a Signorelli, l’artista che, secondo Giorgio Vasari, 'mostrò il modo dell'usare le fatiche ne gli ignudi, e quegli con gran difficultà e bonissimo modo mostrò potersi far parer vivi'".
Giordano Conticelli attualmente è studente Ph.D. in Storia dell’Arte con un progetto di ricerca che mira ad analizzare i rapporti tra Piero della Francesca e Luca Signorelli. Presso l'università americana insegna regolarmente corsi di storia dell’arte rinascimentale tra cui “Leonardo and the Renaissance Imagination” e “Rome throughout Art History, History and Literature”.
Prima di conseguire un Master in Gestione Museale, ha ottenuto una Laurea Specialistica in Economia e Gestione dei Beni Culturali presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con una tesi sul complesso rapporto tra opera d’arte e il suo contesto. Ha conseguito la Laurea Triennale in Storia dell’Arte all'Università La Sapienza, concentrando la sua ricerca sull’analisi del nuovo Reliquiario del Corporale di Orvieto e sull’importanza delle attuali tecniche artistiche depositarie della gloriosa oreficeria trecentesca.
Ha lavorato, inoltre, come assistente alla ricerca e al coordinamento presso Eight Art Project durante la realizzazione della mostra "Trame" tenutasi presso la Triennale di Milano nell’autunno del 2014. Nello stesso periodo ha collaborato con alcune testate online tra cui Exibart per cui ha scritto articoli su mostre d’arte e di design.

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