eventi

Dopo i restauri, riapre al culto la Collegiata dei Santi Apostoli Giovanni e Andrea

venerdì 1 febbraio 2019
di Davide Pompei
Dopo i restauri, riapre al culto la Collegiata dei Santi Apostoli Giovanni e Andrea

"È vita, è futuro". Questo il tema della 41esima Giornata Nazionale per la Vita che domenica 3 febbraio sarà celebrata in tutte le diocesi e che a Canino coincide anche con l'attesa riapertura al culto dell'antica Chiesa Collegiata intitolata ai Santi Apostoli Giovanni e Andrea. Dalla Chiesa di San Francesco alle 10.30 partirà la solenne processione con l'urna di San Clemente.

Sarà monsignor Lino Fumagalli, vescovo della Diocesi di Viterbo a presiedere la celebrazione eucaristica nella Chiesa Collegiata, pronta ad essere restituita ai fedeli nel ritrovato splendore. Alla messa farà seguito in Piazza De Andreis il momento conviviale organizzato dal Consiglio Pastorale. "Invitiamo tutta la comunità – affermano dalla Parrocchia di Canino – a partecipare a questa festa".

Particolarmente attesa dal momento che arriva al termine di lavori di messa in sicurezza strutturale e consolidamento statico dell'edificio costruito in stile barocco-settecentesco tra il 1783 e il 1793, curati dall'ingegner Giuseppe Gasperini e dall'architetto Isabella Mariotti e accelerati dal terremoto che ad ottobre 2016 aveva provocato la caduta di alcuni pezzi di cornicione, richiedendone la chiusura.

E la rimozione temporanea di arredi e apparati decorativi, dando vita alla mostra-deposito "Visti da vicino" isolando nella navata laterale non oggetto di interventi, opere e dipinti permettendo così di salvaguardare le stesse condizioni ambientali nelle quali sono normalmente conservati e al tempo stesso di poter osservare tanta bellezza in modo particolarmente ravvicinato.

Fu l’architetto Giuseppe Camporese a progettare la chiesa a tre navate, a croce latina, con tre grandi porte di ingresso, sei finestroni in vetro policromo e tredici in vetro normale. Tre anche i portali sulla facciata, in pietra come i sei grandi grandiosi candelabri-fiaccole. Eretto dopo il 1818 sul luogo dove sorgeva la Chiesa di San Carlo, il campanile crollato nel 1886 fu ricostruito l’anno successivo.

La consacrazione al culto, invece, risale al 1794 ad opera di monsignor Florido Pierleoni, vescovo di Acquapendente. "Sulle vetrate d’ingresso – suggeriscono da Canino.Infosono posti due tondi ad olio su tela, di anonimo fiammingo, rappresentanti ciascuno la figura ieratica di un profeta. Entrambi i dipinti furono donati alla chiesa dal Principe di Canino Luciano Bonaparte nel 1809". Pregevoli, le tre pale d'altare e la quadreria.

E ancora: "Nel presbiterio, dietro l’altare maggiore, è possibile ammirare un olio su tela raffigurante i Santi Giovanni e Andrea, ed in alto la visione profetica di San Giovanni. Quest’opera, del pittore viterbese Domenico Cervi (1791), sovrasta il coro in legno di noce composto da quattordici stalli a pianta curvilinea, realizzato verso la fine del XVIII secolo.

Sulla parete a sinistra si trova un magnifico dipinto ad olio su tavola, del tardo ‘500, raffigurante la Natività e attribuito alla scuola del Perugino anche se di autore ignoto. Sulla parete a destra, un olio su tavola, raffigurante la Madonna e i Santi, opera del XVI secolo del pittore viterbese Monaldo Trofi. In alto, su un trono, la Vergine, che indossa una tunica rossa ed un pallio azzurro, siede, tenendo sul braccio sinistro il Bambino".

Di grande pregio è il Crocefisso ligneo del XIII secolo, collocato nella navata di destra, opera attribuita a Lorenzo Maitani o alla sua scuola, nel periodo in cui lavorava al Duomo di Orvieto. Oltre alla Cappella di San Clemente, quella già dedicata alla Madonna del Buon Consiglio protetta da una cancellata che nel 1854 la seconda moglie di Bonaparte, Alexandrine de Bleschamp, ottenne di poter trasformare in cappella gentilizia.

Per ulteriori informazioni:
chiesacanino@outlook.it