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Al Castello di Torre Alfina si presenta il libro "I Monaldeschi dell'Aquila"

martedì 30 ottobre 2018
di Davide Pompei
Al Castello di Torre Alfina si presenta il libro "I Monaldeschi dell'Aquila"

"Sfuggono del tutto le circostanze delle origini, ma la posizione strategica a guardia di importanti vie di comunicazione, che attraversano anticamente il territorio, ne indica la funzione difensiva in un sistema facente capo a Orvieto. Una cronaca del '500 fa risalire la fondazione della prima torre detta 'del Cassero' all'VIII secolo, ma le prime testimonianze documentarie compaiono nel 1200. Ed è a partire da questo periodo che la storia del castello e del borgo si intreccia con quella dei Monaldeschi".

Non poteva che avere luogo in un ambiente così carico di fascino e storia come il Castello di Torre Alfina, la presentazione de "I Monaldeschi dell'Aquila", la pubblicazione curata da Mario Montalto con il prezioso ausilio di Maria Teresa Moretti, sua la prefazione, e dell'architetto Alberto Satolli, presidente dell'Istituto Storico Artistico Orvietano che firma la presentazione del volume, in programma per giovedì 1° novembre alle 15, alla presenza tra gli altri di Luca Giuliani, archivista esperto della Diocesi di Orvieto-Todi.

Il volume in arrivo amplia una bibliografia tutt'altro che nutrita e si basa sul ritrovamento di un antico documento a Roma, nel Fondo Orsini. Un atto notarile del 1349 relativo all'atto di vendita di alcuni beni nel Castello di Torre Alfina che costituisce una fonte documentaria particolarmente importante dal momento che descrive accuratamente buona parte del palazzo che domina il borgo dell'Alto Lazio, per come doveva presentarsi all'epoca.

Con tanto di ponte levatoio e cisterna al centro della piazza. Ma anche entro le mura, in quella che era la residenza privata venduta da Giacomo Monaldeschi a Cataluccio di Galasso dei Bisenzi. È da qui che prende le mosse il racconto dell'autore che fornisce notizie sui quattro rami della famiglia - Cervara, Aquila, Vipera, Cane - concentrandosi sui Monaldeschi dell'Aquila, approfondendone i protagonisti, le genealogie e le zone citate nel documento tra cui quelle dell'Alfina e l'antico Piviere di San Donato.

Ovvero il centro religioso più importante di tutto l'Altopiano, almeno sino al XV secolo. Interessante, l'apparato fotografico relativo agli stemmi familiari che riporta alla memoria, fosse solo nella toponomastica, zone e poderi al confine di Umbria e Lazio altrimenti dimenticati. E poi immagini inedite di Torre Alfina, le cui prime notazioni storiche relative all'esistenza di una torre fortificata trasformata in castello affondano le radici nel VIII secolo.