"Ville, palazzi e castelli nella Tuscia Viterbese tra XV e XVII secolo"
Gioielli mai troppo celebrati come Villa Lante di Bagnaia e il Sacro Bosco di Bomarzo, ma anche perle meritevoli di approfondimenti come il ciclo di affreschi che impreziosisce il Castello di Montecalvello e la simbologia ermetica custodita tra le sale di Palazzo Farnese a Caprarola. È dedicata a "Ville, palazzi e castelli nella Tuscia Viterbese tra XV e XVII secolo: natura, mitologia e alchimia", la giornata di studi in programma sabato 22 settembre a Soriano nel Cimino.
Cornice del convegno non poteva che essere una sede prestigiosa come la Sala Consiliare del Palazzo del Municipio, un tempo Convento degli Agostiniani. Al tavolo, professori, studiosi, ricercatori e cultori che si incontreranno e parteciperanno con una serie di interventi a carattere accademico per presentare e dibattere su argomenti inerenti la divulgazione e la valorizzazione della ricerca storico artistica, paesaggistica e archeologica dei più importanti complessi architettonici della provincia di Viterbo.
Nato dall'idea del Conte Stash Klossowski de Ròla – erede di Balthus, il primo pittore d'arte contemporanea che, ancora in vita, ebbe il privilegio di vedere esposte le sue opere al Louvre – Francesca Ceci e Sigfrido Höbel, l'evento si fregia del patrocinio dell'Unesco accanto a quello di Regione Lazio, Provincia di Viterbo e Comune di Soriano nel Cimino. A farsene promotore, l'assessore alla cultura Rachele Chiani in collaborazione con Francesca Ceci, Francesca Pandimiglio e le associazioni "Arte e Benessere" di Bomarzo e "Soriano Terzo Millennio Onlus".
"Un viaggio – suggeriscono gli organizzatori – attraverso i segreti, le bellezze e i misteri delle dimore e residenze storiche che hanno scritto la storia del territorio della Tuscia. Magnifichi siti monumentali che hanno attirato l’attenzione di numerosi architetti e artisti nelle varie epoche, ambienti immersi nel verde, nel bello e nella storia, ci riportano la testimonianza delle vicende delle importanti famiglie quali i Farnese, i Madruzzo, gli Orsini, i Marescotti, gli Sforza, i Ruspoli, i Maidalchini, i Pamphili, i Lante, gli Altieri, i Della Rovere e i Colonna, i Barberini Colonna di Sciarra, i Misciattelli, i Del Drago, i Carafa, succedutesi nei secoli".
Ad aprire gli interventi alle 10, i saluti istituzionali e la presentazione del convegno. Programma alla mano, la prima relazione della mattina è quella delle 10.15, dedicata a "Eros e Controriforma. Il caso di Villa Lante a Bagnaia" che chiama in cattedra Andrea Alessi. Mezz'ora dopo è la volta dell'analisi storico-artistica, e loro simbologia alchemico-esoterica, degli affreschi del Castello di Montecalvello, affidata a Stanislas Klossowski de Ròla. "Un inedito giardino cinquecentesco alle porte di Viterbo. Notizie preliminari sul complesso di Pietrare-Ponte dell'Elce" passa alle 11.15 sotto la lente di Marilisa Biscione, Federica Gaspari, Giuseppe Romagnoli.
Segue "Tra mito e natura: la Fonte Papacqua nel palazzo del cardinal Cristoforo Madruzzo a Soriano" a cura di Francesca Ceci. Chiude la sessione mattutina presieduta da Francesca Pandimiglio, l'intervento di Sigfrido E.F. Höbel che ha per titolo "Il Pentacolo Farnese. Note sulla simbologia ermetica nel Palazzo Farnese di Caprarola". Dopo la pausa pranzo, il pomeriggio presieduto da Francesca Ceci si apre alle 14.30 con Marco Maria Melardi che parla di "Bomarzo, spazio dell’immaginario. Il Sacro Bosco generatore di narrazioni".
Alle 15 Salvatore Enrico Anselmi declina il tema "Astrologia ed ermetismo nelle Committenze Giustiniani a Roma e nel Lazio tra XVI e XVII secolo. Nuove riflessioni". "Il Castello Ruspoli di Vignanello e il suo giardino segreto" è, invece, il tema della relazione di Francesca Pandimiglio che precede quella delle 16 di Fulvio Ricci dedicata a "La Chiesa di Santa Maria della Cavarella e la tela con l'Immacolata delle Clarisse a Farnese". L'intervento di Luca Salvatelli su "Annio da Viterbo e l'alchimia" delle 16.30 anticipa la discussione e la conclusione dei lavori.