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"Rosa Fresca Aulentissima". Concerto all'alba nel Cortile di Palazzo dei Priori

sabato 7 luglio 2018
di Davide Pompei
"Rosa Fresca Aulentissima". Concerto all'alba nel Cortile di Palazzo dei Priori

Sonorità inusuali, suggestioni insospettabili. A partire dall'orario, dalle 6 alle 8 del mattino. Ma anche per la cornice, quella dell'elegante Cortile di Palazzo dei Priori, che chiude il lato Nord-Occidentale di Piazza del Plebiscito, aperta nel XIII secolo e divenuta da allora il vero centro sociale ed istituzionale della Città dei Papi.

Sveglia presto, domenica 8 luglio, per spiare lo schiudersi di "Rosa Fresca Aulentissima", il concerto all'alba organizzato dall'Associazione Culturale "Jesce Sole" con il patrocinio del Comune di Viterbo e la collaborazione dell'Arci, giunto alla sua nona edizione. Ad accompagnare i primi raggi del giorno, i "suoni dal mondo". Quelli della chitarra di Marco Corsi e del sax soprano di Marco Intoppa, alias duo "Diaphonia". 

L'ensemble che abitualmente propone trascrizioni per i due strumenti e composizioni originali caratterizzate da una forte contaminazione di generi, dal repertorio colto a quello originale, dal jazz e blues alla musica dei videogame, eseguirà brani e composizioni di Johann Sebastian Bach, Alessandro Marcello e Ariel Ramirez per poi concludere con un Notturno di Fryderyk Chopin.

Il nome dell'evento è dichiaratamente preso in prestito dal componimento di Cielo d'Alcano, considerato uno degli esponenti più rappresentativi della poesia popolare giullaresca, destinata alla rappresentazione scenica, della scuola siciliana, scritto nella prima metà del XIII secolo.

È stato realizzato nel '600, invece, il cortile interno del palazzo, destinato in origine ad essere la residenza del Governatore Pontificio, qualificato dalla zampillante fontana in peperino del 1624, opera degli scalpellini Antonio Pieruccio, Agostino Prosperi e Leonetto Corrarini su disegno attribuito al pittore viterbese Filippo Caparozzi.

Una fontana a coppe sovrapposte, culminante con un gruppo bronzeo rappresentante la palma di Ferento affiancata da due leoni con le zampe anteriori poggiate su di essa e con la testa rivolta verso il palazzo. A richiamare simbolicamente la storia della fondazione della città stessa, da sorprendere mentre ancora dorme. Anche all'alba, bellezza chiama bellezza.

 

Foto d'apertura: www.visit.viterbo.it