eventi

Al Teatro Santa Cristina, è di scena "Riccardo (Lunga Vita al Re)"

martedì 20 febbraio 2018
di Davide Pompei
Al Teatro Santa Cristina, è di scena "Riccardo (Lunga Vita al Re)"

Una regia che non modernizza l'ultima di quattro opere teatrali nella tetralogia minore di William Shakespeare sulla storia inglese, ma la recitazione degli interpreti che lo portano in scena. Un cast di under 30 che ha fatto incetta di premi internazionali, arrivando a collezionarne quattordici tra maggio 2016 e giugno 2017. Tra di loro, l'orvietana Sophia Angelozzi, al suo debutto attoriale.

È carica d'attesa l'atmosfera al Teatro Santa Cristina di Porano, dove sabato 24 febbraio alle 21 la Compagnia Giovani dell'Accademia Teatrale di Roma "Sofia Amendolea"” propone in pasto al pubblico "Riccardo (Lunga Vita al Re)"(qui, il Video-Promo), pièce liberamente ispirata al celebre dramma "Riccardo III". Sulle assi di legno, vera regina dell'adattamento sarà la parola.

"Una parola – suggerisce il regista Paolo Alessandriora poetica, ora violenta e sprezzante, ma sempre asciutta e vera nel suo stile recitativo. Ogni tentazione di adottare orpelli e vezzi recitativi viene bandita dal palco, sul quale viene a costruirsi una nuda e poetica 'macchina infernale', che vedrà Riccardo di Gloucester, carnefice per eccellenza, divenire vittima della propria crudeltà.

Un uomo solo, nobile rampollo della Casata degli York, un combattente che viene al mondo prematuro, e ha in sorte un Fato crudele: quello di essere un mostro, nel vero senso del termine, nell'oscura e superstiziosa Inghilterra del Medioevo cristiano, dove la deformità è vista come un marchio del Demonio. L'unica sua abilità è la guerra".

Motore primo delle scelte registiche e interpretative del progetto, la semplice intuizione che Shakespeare durante la sua prolifica esistenza non si è mai auto-definito come "autore classico", anzi ha vocato le sue opere nel descrivere vizi e virtù dell'umanità a lui contemporanea, intrisa di potere, amore, corruzione, gelosia, senso di colpa e quant'altro di eterno gronda dalle righe di un atto unico, della durata di 74 minuti.

Rimossa la polvere del cosiddetto "stile classico", il testo si rivela allora epico ed umano, avventuroso e psicologico. Addirittura psico-analitico, se si considerano i due magistrali monologhi che aprono e chiudono la tragedia. Il resto lo fanno attente azioni coreografiche, canzoni eseguiti dal vivo, una scenografia ai limiti dell'essenziale, la purezza monocroma dei costumi, le luci nette e contrastate.

Biglietto: 10 euro (ingresso unico)

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
328.8141668 – teatrosantacristina@live.it