"L'arte spiegata ai truzzi". Dal blog al libro, incontro con Paola Guagliumi

In principio era il blog. E prima ancora, l'amore per l'arte che fa della capitolina Paola Guagliumi – nata, vissuta e laureatasi in Storia dell'Arte, alla Sapienza, nella città eterna – una guida turistica. Con un passato da insegnante e un presente (anche) da scrittrice – ha pubblicato libri per Stampa Alternativa – oltre che personaggio sui generis. Da ottobre, infatti, il suo "L'arte spiegata ai truzzi (nella loro lingua)" è diventato anche un libro, edito da Mimesis, che trasferisce su carta – 210, le pagine – il grande successo ottenuto in Rete a colpi di video.
Lo scopo dichiarato, però, rimane lo stesso. "Spiegare l'arte, e sul serio, ma in maniera semplice, non pedante, e divertente; e farlo nella parlata del pubblico truzzo, cui l'opera è idealmente rivolta, nel romanaccio colloquiale dei giovani. Non vi è naturalmente pretesa di esaurire gli argomenti trattati, ma solo di far sorridere, magari riflettere e, soprattutto, di stimolare la curiosità dei lettori".
"A scuola - spiega, lei - ero una secchiona di quelle simpatiche, che fanno le caricature dei professori, per intenderci. Da adulta non è cambiato granché: mi piace ancora prendere in giro i professori e credo ancora che la cultura e l'umorismo siano due strumenti preziosi e potentissimi, specie se combinati insieme. Il mio lavoro consiste nello spiegare l'arte e la storia della mia città all'americano medio, in modo semplice e divertente affinché non si addormenti a metà dei Musei Vaticani. Qualche anno fa mi è venuta l’idea di aprire un blog per spiegare anche al truzzo nostrano gli scarabocchi di Kandinskij o le statue greche: l'ho chiamato L'Arte Spiegata ai Truzzi. Nun ce potevo crede: ha spopolato! Tanto che ne hanno fatto un libro".
L'arte di raccontare l'arte l'ha già portata al Museo del Novecento per Bookcity Milano. "Amichi e amiche de Viterbo e dintorni, aripresento er libbro mio da ‘e parti vostre!". Suona così l'invito postato su Facebook per confermare l'appuntamento che sabato 28 gennaio alle 17, la portrerà alla Libreria Etruria di Viterbo, per dialogare con Federica Marchetti, freelance, scrittrice e art director, intorno al suo libro. Da Paolo Uccello al Tintoretto, da Munch a Bernini, passando per Gauguin tutti invitati a scoprire come il capitello non è altro che "la capoccia de la colonna".
L'olio su tela in cui El Greco immortala di San Pio V, preso "in prestito" dalla Collezione Moussalli, invece, ha trovato posto sulla copertina, con relativo restyling che ne ha attualizzato l'immagine rendendola più aderente alla contemporaneità. Merito del "maggico grafico de Mimesis, che è mejo der Patata quanno che modifica li motorini". "Parlando poi der pittore – suggerisce Guagliumi dal suo blog – era un artista parecchio a modo suo e quasi visionario, e ciaveva soprannome Er Greco perché appunto era greco, anzi cretino – pardon - cretese, che però all’epoca Creta faceva parte dii possedimenti de Venezia". Un omaggio all'arte, il suo, dove bellezza fa rima con leggerezza.
Per ulteriori informazioni:
Libreria Etruria
Via Matteotti, 67 – Viterbo
0761.326965

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