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Alla Libreria Parole Ribelli Marco Saverio Loperfido presenta "Claude Glass"

mercoledì 26 novembre 2014
Alla Libreria Parole Ribelli Marco Saverio Loperfido presenta "Claude Glass"

Sabato 29 novembre, a partire dalle 18, la Libreria Parole Ribelli di Orvieto ospiterà la presentazione di "Claude Glass", romanzo d'esordio di Marco Saverio Loperfido e capitolo numero 10 di NarrAzioni, la collana di narrativa di Annulli Editori.

Claude Glass – il cui titolo rimanda a uno specchietto usato dai pittori del '700 per ritrarre i paesaggi, mirabilmente riprodotto in copertina dall'illustratore e fumettista Luca Salce – è un romanzo epistolare, un carteggio magico che vede protagonisti un trentenne fotografo italiano dei nostri anni '10, che vive un'esistenza precaria, totalmente disilluso nei confronti del futuro, e un ventenne acquarellista inglese di fine '700, eccitato dalle opportunità che la vita gli offre e dall'esperienza di un lungo viaggio in Italia che lo sta cambiando profondamente.

Un epistolario emozionante nel quale i due ragazzi, meravigliati e intensamente coinvolti dal proprio scriversi, si scambiano vivide impressioni, intimi pensieri e taglienti opinioni sui Paesaggi, l'Arte, la Bellezza, la Storia, i Viaggi e l'Amore, arrivando a modificare il proprio essere attraverso il rapporto epistolare. È la storia di un'amicizia impossibile eppure reale e profonda, uno specchio che riflette l'immagine di chi eravamo e siamo diventati: una novella dai contorni romantici che sfocia volentieri nel pamphlet, regalando roventi pagine di denuncia contro il consumo di territorio, che bruciano a fuoco vivo le storture del nostro rapporto con l'ambiente, il passato e la “scrittura dei paesaggi”.

Nell'ambito dell'incontro verranno presentati, attraverso la proiezione di video-documentari, i progetti Ammappalitalia e il giro della Tuscia in 80 giorni, svelando i legami che legano questi ultimi alle pagine di Claude Glass.

«Andammo via al primo giorno di sole e in poche ore giungemmo a Orvieto, che da lontano mi stupì così tanto per la sua forma perfetta e mitica che Casimiro dovette prima sorreggermi e poi sbeffeggiarmi per farmi continuare a camminare».