editoriale

Piccoli spunti per guardare un pò piu' in là del proprio naso.

sabato 23 agosto 2003
di Cinthia Seggiani

Ultimamente, sulle testate on line locali, sono apparsi scritti e riflessioni contenenti parole e concetti importanti: etica, memoria storica, valori e miti, dialogo, bene collettivo, solidarietà, utopia… tutti riassumibili in una sorta di "filo rosso" che impegna il pensiero ad allargare i confini per intraprendere un viaggio "oltre"..oltre e verso ciò che sta accadendo a livello mondiale, vissuto, forse, come attori forzatamente passivi ma, credo (e mi scuso se interpreto il pensiero di alcuni degli autori) non rassegnati.

Non è, il mio, un pessimismo qualunquista, ma una constatazione. Basta aprire un giornale, ascoltare la radio.. o, più semplicemente e con un po’ di consapevolezza, guardarsi intorno per iniziare tale viaggio verso l’"oltre".

L’"oltre" è "l’altro", nelle sue molteplici manifestazioni di disperazione e rabbia, di distruttività e autodistruzione, di miseria e contraddizione. "L’altro" siamo noi con le nostre singole responsabilità, con i comportamenti quotidiani e le piccole o grandi scelte del vivere comune. "L’altro" è chi vive sulla propria pelle la globalizzazione non solo economica. "L’altro" siamo, ancora una volta noi che, è sotto gli occhi di tutti, viviamo nel e del "pensiero unico", pagandone, a modo nostro, le conseguenze in termini di cambiamenti climatici, paura, incertezza, terrorismo, guerre più o meno giuste ". "L’altro", forse è bene ricordarlo anche ai più cinici, non si farà tenere per sempre a distanza. "L’altro" è l’ambiente incendiato, riarso, violato nelle sue molteplici forme di vita.

"L’altro" che vorrei proporre non con parole mie, ma con dati ripresi da un cd multimediale realizzato da un gruppo di docenti e di studenti del corso di Laurea in Economia dello Sviluppo e della Cooperazione internazionale (Facoltà di Economia - Università di Parma).

Riflessioni e dati sull’economia:

nel 1999 la popolazione mondiale ha raggiunto i 6 miliardi

1 miliardo e 200 milioni di persone vivono con un euro al giorno (25% della popolazione mondiale)

2 miliardi di persone vivono con meno di 2 euro al giorno (45% della popolazione mondiale)

Nel 2002 vi saranno 2 miliardi di cittadini in più Paesi il cui reddito giornaliero è al di sotto di 2 euro

Ciò significa che nel 2022 vi saranno 2 miliardi e 800 milioni di persone che vivranno con 1 euro al giorno (35% della popolazione mondiale)

Cosa significa vivere con 1 euro al giorno

Puoi mangiare solo 2/3 di un gelato

Puoi prendere un caffè al bar

Devi aspettare 25 giorni per comprarti una camicia

Ti rimangono 20 centesimi

Spesa pro – capite al giorno (media) di un ragazzo di 18 anni che vive:

nel nord del mondo

nel sud del mondo

5 euro per l’alimentazione

 

1 euro per il telefono

 

2,5 per l’abbigliamento

 

2 euro per il tempo libero

 

TOT. 10,5 euro

TOT . 1 euro per la sopravvivenza

I paradossi

Una mucca statunitense riceve il doppio di finanziamenti di un contadino africano

Nel 2002 vi sono 80 Paesi con un reddito pro – capite inferiore a quello che avevano 10 anni fa

L’1% più ricco della popolazione mondiale ha un reddito equivalente al 57% più povero

L’alimentazione

Attualmente nel mondo vi sono 800 milioni di persone che soffrono la fame

Più del 30% della popolazione infantile soffre di malnutrizione

Nel mondo 1,2 miliardi di persone soffrono la sete

In mancanza di interventi tale cifra supererà i 3 miliardi nel 2025

2,5 miliardi di persone non dispongono di impianti fognari

L’infanzia

Circa 120 milioni di bambini compresi tra i 5 e i 15 anni lavorano tutto il giorno

Il 19% dei bambini (sotto i 5 anni) non ha accesso all’acqua potabile

Nel 2000 sono morti 1 milione di bambini a causa di malattie infettive come la malaria o la dissenteria

Negli USA si spendono ogni anno 11 miliardi di dollari in gelati

Tale cifra basterebbe a fornire acqua potabile e servizi igienici a tutta l’Africa

Nel mondo 113 milioni di bambini non vanno a scuola e non potranno ricevere nemmeno un’istruzione elementare. Il 97% di questi bambini vive nei cosiddetti PVS

Gli aiuti internazionali

I Paesi industrializzati spendono circa 360 miliardi di dollari all’anno in sovvenzioni all’agricoltura

Alla coperazione internazionale destinano 53,7 miliardi

L’ONU ha fissato da oltre 30 anni per i Paesi più ricchi l’obiettivo dello 0.7% del PIL nazionale in finanziamenti per progetti di assistenza allo sviluppi. Solo 5 Paesi hanno raggiunto o superato questo obiettivo (Danimarca, Norvegia, Svezia, Lussemburgo e Olanda)

 

Questo è quanto. Mi scuso con chi già fosse a conoscenza di questo CD e dei relativi dati. Per chi invece non lo conoscesse e fosse interessato ad un approfondimento (non ho riportato tutto) di seguito c’è l’indirizzo Internet dove è possibile prenderne visione completa. http://web.ltt.it/PianetaUniforme/index.html


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