editoriale
Il congresso di domenica sarà la mazzata finale per Forza Italia
giovedì 22 maggio 2003
di Renato Gribaudo
Tempo fa il Coordinamento Nazionale di Forza Italia ha diramato il "Regolamento per i rinnovi e le nuove adesioni a Forza Italia per l'anno 2003", ove, tra l'altro, è sanzionato che : "Tutti i Congressi dovranno svolgersi a partire dal 10 ottobre al 31 gennaio 2004."
Afferma, inoltre, che: "Per quanto riguarda i nuovi iscritti, il termine per le adesioni è fissato al 15 luglio 2003.
I soci 2002, per esercitare il diritto di elettorato attivo e passivo dovranno essere in regola con il tesseramento 2003 alla data dello svolgimento del Congresso, in ogni caso non oltre il 30 novembre 2003 (art. 7, comma 2, Statuto di Forza Italia).
L'Ufficio Nazionale Soci fornirà ai coordinatori locali l'elenco dei nuovi soci e dei rinnovi che abbiamo rinnovato entro il 15 luglio". E' fin troppo facile convenire che il Commissario Straordinario di Terni, Sen. Franco Asciutti, con l'avallo del Coordinatore Regionale Sig. Luciano Rossi, ha fissato per domenica 25 maggio il Congresso per Orvieto, in palese contrasto con le norme dettate dal Coordinatore Nazionale, peraltro a suo tempo suggerite dal Presidente Berlusconi.
Considerando, quindi, che anche per quanto riguarda Terni, il Congresso è rinviato al prossimo autunno, Orvieto avrà il "privilegio" di essere - riteniamo - l'unica città d'Italia a celebrare tale avvenimento.
Il Comitato Comunale di Orvieto, dopo aver inviato in data 5 maggio ricorso al Collegio Nazionale e a quello Regionale dei Probiviri avverso la decisione di Asciutti e Rossi per notevoli irregolarità riscontrate nella procedura adottata, al termine di una riunione effettuata il 16 maggio, ha deciso all'unanimità, in caso di mancata accettazione del citato ricorso, o, comunque, ove non si dovesse ottenere una risposta in tempo utile, di non partecipare al Congresso in questione.
Gli iscritti orvietani, fedeli all'attuale dirigenza, che ammontano ad oltre 90 unità, saranno liberi di scegliere se partecipare o meno, anche se terranno certamente nella dovuta considerazione che se il partito sta vivendo da alcuni mesi nella nostra città un periodo di notevole disagio, non è difficile individuare nei cosiddetti "dissidenti" i responsabili di tale situazione, che potrebbe anche determinare una flessione dei consensi rispetto alle ottime quotazioni che si era guadagnato, con tutto il vantaggio che ne deriverebbe per la "sinistra".
Afferma, inoltre, che: "Per quanto riguarda i nuovi iscritti, il termine per le adesioni è fissato al 15 luglio 2003.
I soci 2002, per esercitare il diritto di elettorato attivo e passivo dovranno essere in regola con il tesseramento 2003 alla data dello svolgimento del Congresso, in ogni caso non oltre il 30 novembre 2003 (art. 7, comma 2, Statuto di Forza Italia).
L'Ufficio Nazionale Soci fornirà ai coordinatori locali l'elenco dei nuovi soci e dei rinnovi che abbiamo rinnovato entro il 15 luglio". E' fin troppo facile convenire che il Commissario Straordinario di Terni, Sen. Franco Asciutti, con l'avallo del Coordinatore Regionale Sig. Luciano Rossi, ha fissato per domenica 25 maggio il Congresso per Orvieto, in palese contrasto con le norme dettate dal Coordinatore Nazionale, peraltro a suo tempo suggerite dal Presidente Berlusconi.
Considerando, quindi, che anche per quanto riguarda Terni, il Congresso è rinviato al prossimo autunno, Orvieto avrà il "privilegio" di essere - riteniamo - l'unica città d'Italia a celebrare tale avvenimento.
Il Comitato Comunale di Orvieto, dopo aver inviato in data 5 maggio ricorso al Collegio Nazionale e a quello Regionale dei Probiviri avverso la decisione di Asciutti e Rossi per notevoli irregolarità riscontrate nella procedura adottata, al termine di una riunione effettuata il 16 maggio, ha deciso all'unanimità, in caso di mancata accettazione del citato ricorso, o, comunque, ove non si dovesse ottenere una risposta in tempo utile, di non partecipare al Congresso in questione.
Gli iscritti orvietani, fedeli all'attuale dirigenza, che ammontano ad oltre 90 unità, saranno liberi di scegliere se partecipare o meno, anche se terranno certamente nella dovuta considerazione che se il partito sta vivendo da alcuni mesi nella nostra città un periodo di notevole disagio, non è difficile individuare nei cosiddetti "dissidenti" i responsabili di tale situazione, che potrebbe anche determinare una flessione dei consensi rispetto alle ottime quotazioni che si era guadagnato, con tutto il vantaggio che ne deriverebbe per la "sinistra".
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