editoriale

Morcella qui potrebbe fare il capo di Forza Italia. Grazie a Parretti

sabato 26 ottobre 2002
di Fausto Cerulli
Morcella, se non altro, ha fatto chiarezza su quel che lo riguarda: e non era in suo potere far chiarezza sulle nebbie altrui. Mi perdonerà, quindi, l'illustre collega, se approfitto del suo intervento per porre, prima di tutto a me stesso ( come diciamo noi avvocati, rivolti ai giiudici, quando facciamo finta di dare per scontato che essi conoscano tutto della legge, ci mancherebbe....).

Manlio ha posto alcuni paletti precisi. Niente ascensione ad incarichi istituzionali e men che mai l'ambizione di diventare Sindaco di Orvieto, che poi sarebbe ( mi si passi la battuta) un po' il discorso della volpe e dell'uva. Prendo atto e mi adeguo, anche se mi sarebbe piaciuto che Manlio parlasse anche di altre sacrosante ambizioni che in qualche ambiente gli venivano ( gli vengono?) attribuite. Ma questo, mi rendo perfettamente conto, è pretendere troppo. Morcella ha il diritto, di nuovo sacrosanto, di giocare anche a carte coperte.

Quello che mi domando è il ruolo che Morcella verrebbe a svolgere in Forza Italia.Do per scontato che non sarebbe e non potrebbe essere un semplice iscritto, magari anche con la tessera del Circolo Dell'Utri. Grancini permettendo, a tacer d'altri. Non credo che sia improvvisamente diventato un ammiratore di Berlusconi, uno sfegatato sostenitore del Capo. Manlio è troppo raziocinante per abbandonarsi a passioni scomposte. Allora provo a fare un discorso avventuroso, pronto a smentirmi o a giustificarmi con l'animus ludendi.

Tra tutti gli orvietani che conosco Morcella è la persona che potrebbe avere più facilmente accesso al sacrario di Arcore, per la proprietà transitiva delle conoscenze. Morcella:ha avuto tra i suoi clienti illustri il buon Parretti, il quale non ha mai nascosto di aver condiviso esperienze di gioventù col Divo Silvio. Per questo, dico per dire, se Morcella avesse voluto, avrebbe potuto diventare commissario di Forza Italia nel castello orvietano. Commissario, lo dico a me stesso, è il personaggio.che un Partito nomina quando nella periferia volano schiaffi, simbolici ovviamente, tra i rappresentanti ufficiali

Ora non scopro l'acqua calda se scrivo che Forza Italia, ad Orvieto, ricorda sempre più da vicino una certa diccì correntizia.( E non è, per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, che dalla parte opposta le cose vadano meglio.). Ma non voglio divagare. E torno a Forza Italia versione Orvieto.

Chi si occupa di politica locale. o ne è suo malgrado occupato, sa come e quanto la barca berlusconiana navighi in acque tempestose. E chi conosce Berlusconi anche solo per sentito dire, sa che il divo Silvio non tollera che i suoi referenti locali si mettano a litigare tra loro. E' già tanto se gli permette di scegliersi il colore dei calzini. Per cui mi si affaccia alla mente una ipotesi,. e come tale la propongo a Morcella. Non sarà che toccherà proprio a lui di fare il commissario del popolo ( forzaitaliota) ad Orvieto.....?. Sarebbe un incarico interessante, per Morcella e per Berlusconi.

Morcella arriverebbe senza colpo ferire a portare la pax arcoriana in Forza Italia, e Berlusconi si troverebbe ad essere rappresentato da un personaggio abile ed esperto. Morcella potrebbe coltivare con miglior semenza l'orto di qualche sua sacrosanta ambizione. E Berlusconi si troverebbe raffigurato, in sede orvietana, da una persona di quelle che piacciono a lui. Vincente. Ed al suo modo convincente. A Manlio, ai lettori e alle lettrici, dico expressis verbis ( tié) che quanto sopra è soltanto un esercizio di fantapolitica.

E non lo dico per scansar querele. In genere scrivo con i codici accanto, al posto del vocabolario. L'esercizio è finito. Sogni d'oro....