editoriale

Il governo Berlusconi penalizza gli enti locali. Anche il nostro.

mercoledì 16 ottobre 2002
di Massimo Frellicca, ass.Finanze
La politica economica del governo Berlusconi porterà ad una finanziaria che penalizzerà gli Enti Locali in modo irreversibile. I conti pubblici vanno male, le previsioni del ministro Tremonti sono state totalmente sballate, basti pensare che l'inflazione nel mese di settembre è salita al 2,6% e il tasso per il 2003 è programmato all'1,4%.

La crescita produttiva, nelle previsioni del Governo, sarebbe stata del 3%, poi ridimensionata all'1,3%, Confindustria dichiara che sarà dello 0,6%. Gli obiettivi fissati dal Dpef per l'indebitamento delle P.A. è fissato per il 2002 all'1,1% del PIL e 0,8% nel 2003, fantascienza finanziaria visto che nel 2001 era al 2,7%. Il debito pubblico ad ottobre 2002 è superiore del 5,86% in riferimento al 2001 ed è pari a 1386 miliardi di Euro.

Per migliorare le gravi condizioni economiche del nostro Paese, il Governo ha proposto una finanziaria che costringerà gli Enti Locali a dare servizi ai cittadini in quantità e qualità minore ma soprattutto ad aumentare le tasse, nonostante la Corte dei Conti abbia rilevato negli Enti Locali una diminuzione delle spese per il personale e una migliore qualità dei servizi erogati ai cittadini. Il blocco delle spese correnti, il blocco delle assunzioni, il blocco delle addizionali IRPEF, determinerà anche nel Comune di Orvieto grosse difficoltà per il bilancio 2003.

L'autonomia finanziaria del Comune di Orvieto è migliorata notevolmente in questi ultimi anni, nel 2001 era allo 0,70 nel 2002 sarà allo 0,68, come l'indice di autonomia impositiva che è passato dallo 0,42 del 2000 allo 0,38 nella previsione 2002.

Per gli Enti Locali l'obiettivo di avere la massima autonomia sia per le entrate che per le spese è a breve tempo impossibile, solo con un reale federalismo fiscale che preveda una compartecipazione al gettito IVA, IRPEG, IRPEF, con aliquote adeguate si potrà raggiungere questo traguardo. La forte pressione sul Governo di Regioni, Comuni e Province, anche di destra, ha permesso in questi ultimi giorni di aumentare la compartecipazione al gettito IRPEF dal 4,5% al 6,5%, ciò rappresenta comunque 'una presa in giro'.

Per i Comuni la compartecipazione andrebbe calcolata sul gettito IRPEF che i propri cittadini versano all'erario, in realtà la finanziaria stabilisce un tetto massimo oltre il quale non rimborserà le amministrazioni che è ben al di sotto del 4,5%.

I trasferimenti da parte dello Stato diminuiranno ancora del 2%, nel 2003 e del 3% per l'anno 2004, calcolando quindi minori trasferimenti per circa 250 mila Euro per il Comune di Orvieto. Auspico perciò che tutti gli Enti Locali facciano emergere questa difficoltà oggettiva e partecipino allo sciopero del 18 ottobre prossimo e all'Assemblea di tutti i Comuni indetta dall'ANCI Umbria, per il 22 ottobre a Perugia.