economia

Comune di Ficulle e Università di Perugia insieme per il marketing territoriale e turistico

mercoledì 20 aprile 2016
Comune di Ficulle e Università di Perugia insieme per il marketing territoriale e turistico

Mettete insieme un paese che si risveglia, artigiani, produttori di vino, piccoli agricoltori, operatori della ricettività combinati con istituzioni e Università. Aggiungete entusiasmo, voglia di fare e un metodo. Per finire, la consapevolezza che il turismo può diventare un’industria “leggera”, resistente alla delocalizzazione, che lascia sul territorio stipendi, prodotti e marchi e che, insieme all’agricoltura e all’artigianato, può diventare un formidabile vettore di sviluppo e di crescita. Specialmente laddove le statistiche ti registrano sotto la non esuberante categoria delle “aree interne”.
Il risultato sarà un piano di marketing territoriale che è, allo stesso tempo, un percorso conoscitivo e operativo, una visione del futuro, una guida a fare.

Questo piano è stato presentato a Ficulle sabato 16 aprile. Tanti i presenti: il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, prof. Franco Moriconi, il Direttore e il V. Direttore del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Perugia, prof. Mauro Pagliacci e prof. Libero Mario Mari, il prof. Simone Splendiani, docente di marketing del turismo presso la stessa università e coordinatore scientifico del progetto insieme all’Assessore alla promozione del Comune dr.a Paola Lanzi, il Sindaco di Orvieto Giuseppe Germani, il Presidente di CrediUmbria dott. Palmiro Giovagnola, il Direttore di Cittaslow International, dott. Pier Giorgio Oliveti, il Presidente del GAL Trasimeno Massimo Tiracorrendo e la direttrice dott.ssa Francesca Caproni e, il Sindaco di Fabro Ing. Terzino e la dott.ssa Claudia Mencacci della Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese.

“Abbiamo deciso di coinvolgere il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi – spiega Gian Luigi Maravalle, sindaco di Ficulle - perché è tempo di superare gli approcci naïve al turismo e i sistemi del pressappoco. Se vogliamo trasformare il turismo in un comparto in grado di creare occupazione e benessere senza per questo compromettere gli assets naturalistici, agricoli e il saper fare tradizionale, dobbiamo avere il coraggio di dimenticare il vecchio modello e cambiare marcia. Noi a Ficulle ci stiamo provando. E poiché non abbiamo la presunzione di sapere tutto, ci siamo fatti accompagnare da chi il sapere lo produce”.

Ficulle – per chi lo frequenta - è un microcosmo che ben si presta a sperimentare quel modello che Lorenzo Salvia ha vaticinato nel suo libro “Resort Italia”: ci sono produzioni agricole di eccellenza (vino e olio, in primis, ma anche produzioni biologiche, zafferano, tartufi, prodotti dell’orticoltura e della norcineria), i monumenti (rocche, castelli, chiese e abbazie), paesaggi degni del luminoso stupore di W.Turner, un artigianato secolare capace di bellezza, un centro storico di impronta medievale suggestivo e ben conservato. Il tutto dentro 65 km2 di superficie per 1.700 abitanti. Nel 2015 Ficulle si è distinto nel territorio orvietano sia in termini di incremento di flussi turistici (con aumenti superiori al 40%) sia di permanenza media. Quest’ultima si attesta su 5,8 giorni a persona se consideriamo l’insieme di tutti i turisti italiani e stranieri, e raggiunge quota 7,7 giorni a persona se consideriamo solo gli stranieri (che costituiscono il 55% dei turisti di Ficulle).

“Non partiamo da zero – prosegue Maravalle – e i dati lo confermano. Però vogliamo fare di più e meglio. E non lo vogliamo fare da soli perché non abbiamo la presunzione dell’autosufficienza. Vogliamo però dare un nostro specifico contributo all’Orvietano e, semmai, stimolare percorsi d’innovazione anche con visioni che scavallano i confini regionali. Se scopriamo affinità elettive tra l’Orvietano e la zona di Montepulciano allora dico che è bene realizzarle. Se c’è una ‘chimica del turismo’ che rafforza reciprocamente i territori non bisogna temere di collegarsi oltreconfine”.

Il piano di marketing si compone di sette linee guida per lo sviluppo di un settore che integra promozione, fidelizzazione, ospitalità diffusa, rivitalizzazione del borgo, identificazione dei valori del territorio (noti e meno noti) e di temi turistici ed esperienziali.

“Il piano di marketing – riflette il sindaco Maravalle – è un punto di partenza e non di arrivo. Offre però una direzione al fare, all’impiego dei risorse che debbono essere individuate a sostegno di progetti. E permette di valutare e comprendere una logica di sviluppo turistico spesso ignota agli stessi operatori. Chiediamo il contributo delle istituzioni regionali e delle altre organizzazioni di sviluppo per avviare questo modello così da renderlo disponibile al resto dei piccoli comuni dell’Orvietano. Non cerchiamo primati per Ficulle ma l’innesco di un processo virtuoso che coinvolga, a catena tutti gli altri comuni. Noi siamo disponibili e le sfide, com’è noto, si vincono restando insieme”.