economia

Ddl Lavoro, Cgil mobilitata anche in Umbria. Lavoratori in piazza a Perugia e Terni

lunedì 26 aprile 2010
Ddl Lavoro, Cgil mobilitata anche in Umbria. Lavoratori in piazza a Perugia e Terni

Cgil mobilitata anche in Umbria contro il disegno di legge sul lavoro in discussione in parlamento, dopo il rinvio alle camere da parte del presidente della Repubblica. Lavoratrici e lavoratori del pubblico impiego e del privato hanno dato vita questa mattina, - come riferisce una nota stampa della segreteria regionale, - a due presidi davanti alle Prefetture di Perugia e Terni per dire no all'approvazione della legge, contro la quale la Cgil nazionale ha già annunciato un presidio a Montecitorio per mercoledì, quando è previsto il voto finale della Camera.

"La norma presentata dal governo - spiega il segretario regionale della Cgil Mario Bravi - fa parte di un disegno organico tracciato dal Libro Verde presentato dal ministro Sacconi nel luglio 2008, che ha come obiettivo la riduzione sistematica dei diritti dei lavoratori e della contrattazione collettiva". La Cgil, in particolare, mette sotto accusa le novità previste in materia di arbitrato e conciliazione obbligatoria, destinate a introdurre profonde trasformazioni all'attuale disciplina del processo del lavoro. "Quello che stanno tentando di fare - spiega ancora Bravi- è di scardinare, 40 anni dopo la sua costituzione, lo statuto dei lavoratori, spostando il potere dalla parte del datore del lavoro e relegando il lavoratore in una posizione di sempre più debolezza. Dispiace che le altre grosse sigle sindacali non siano con noi a protestare".

Le correzioni apportate dalla commissione Lavoro della Camera, - recita la nosta stampa, - dopo il rinvio della legge non hanno mutato il giudizio della Cgil, che continua a definire il disegno di legge "sbagliato e incostituzionale". Critici nei confronti del provvedimento anche 300 giuristi, tra i quali Valerio Onida e Sergio Mattone, che attraverso una pagina a pagamento acquistata sul Sole 24Ore di domenica hanno chiesto al Parlamento lo stralcio degli articoli su arbitrato e conciliazione.