economia

Edizione in sordina per Orvieto con Gusto 2009. Salta la Passeggiata, in prospettiva il rilancio

martedì 18 agosto 2009
di laura

Si presenta con una formula ridotta l'imminente manifestazione di Orvieto con Gusto. Il secondo di quelli che sono stati sempre considerati i "grandi eventi" orvietani, infatti, che tocca quest'anno la tredicesima edizione, sarà inevitabilmente sacrificato alla magra situazione delle casse comunali che, per questo come per altri eventi, compreso Umbria Jazz Winter, ha previsto nel bilancio preventivo redatto dalla Giunta Mocio zero euro. E se per UJW, data la formula dell'evento e il tempo a disposizione si può ancora sperare in un'efficace azione alla ricerca di sponsor, per Orvieto con Gusto la situazione è ben diversa, sia per l'imminenza dell'evento, sia perché sempre sostenuto da fondi di enti piuttosto che da sponsor. A farne le spese sarà la storica passeggiata, la capostipite - appunto tredici anni fa - di tutte quelle germogliate e proliferate successivamente per tutto lo stivale.

"Non si poteva arrivare a un livello inferiore a quello dello scorso anno - ha affermato l'assessore Sciarra in margine alla conferenza stampa odierna di "Shopping sotto le stelle", e Orvieto con Gusto non può e non deve certo diventare una sagra". La manifestazione, di cui si sta ancora studiando la formula e il programma, non sarà tuttavia soppressa e, in vista di maggiori fasti per il prossimo anno, prevede comunque menù a tema nei ristoranti e il mercato a filiera corta con i produttori locali. Altra difficoltà, per questa edizione, sarebbe stata un'adeguata promozione: ancora una volta sia per i tempi che per la mancanza di fondi.

In prospettiva, l'intenzione è comunque quella di innovare e riqualificare la manifestazione enogastronomica, forse cambiandone anche il nome e arrivando magari a due appuntamenti annuali, uno a ottobre e uno primaverile, quest'ultimo maggiormente incentrato sul mondo del vino. Nell'ottica della riqualificazione, un ulteriore obiettivo è quello di riannodare i rapporti con l'associazione "Slow food", che non è mai stata direttamente partecipe dell'evento e che ne ha anzi sempre guardato con sospetto alcuni aspetti non propriamente legati alla filosofia del movimento di Carlin Petrini. Nel senso comune degli orvietani, infatti, c'è sempre stato un equivoco rispetto a un evento familiarmente chiamato "lo slow food", forse impropriamente sfruttato anche a livello mediatico; equivoco che, a quanto affermato dall'assessore Sciarra, ha generato quella diffidenza che si intende recuperare, in vista di un rilancio che sia davvero degno del marchio slow food.