economia

I commercianti di Corso Cavour ringraziano gli assessori Capoccia e Vincenzi del loro pronto intervento. Pronti a chiedere incontri diretti con l'amministrazione per rappresentare i loro problemi

mercoledì 4 luglio 2007
di L. R.
Ci tengono, i commercianti e i ristoratori orvietani di Corso Cavour, a ringraziare gli assessori Marino Capoccia e Pier Paolo Vincenzi del loro “pronto intervento” per cercare di ridurre al minimo il negativo impatto economico causato dalla chiusura per tre settimane della funicolare, causa lavori di manutenzione. Lo comunica Lucia Gismondi, rappresentante dell'imprenditoria della zona, aggiungendo un ringraziamento anche per gli operatori dell'informazione, che hanno dato voce e risalto alle loro preoccupazioni. “Vista la disponibilità dell'amministrazione comunale, l'occasione – sostiene ancora Lucia Gismondi - potrebbe servire come spunto per instaurare un colloquio più diretto con gli assessori al ramo, ad esempio con qualche riunione periodica in cui i commercianti possano rappresentare direttamente sia i loro problemi, sia idee e proposte per risolverli”. Le preoccupazioni, infatti, seppure smorzate rispetto allo specifico disagio legato al temporaneo blocco della funicolare, non sono finite rispetto al problema del commercio orvietano in generale, abituato, specie nella zona di Corso Cavour, agli “splendori” dell'epoca delle Caserme e del turismo di massa, ed ora certamente in crisi. Secondo Lucia Gismondi, in attesa di tempi di nuovo floridi magari legati alla riqualificazione della ex Piave, con la creatività e la buona volontà di tutti qualche soluzione alternativa per ridare slancio alle attività commerciali di Corso Cavour - da sempre “decentrato”, nella parte più bassa, rispetto al centro – si può trovare. Purché collaborino, sostiene ancora, anche gli orvietani, non protestando a ogni piè sospinto contro ogni minimo sprazzo di vivacità oltre le undici e acquisendo, per la buona economia della città, maggiore spirito di tolleranza. Un dato è certo, questo episodio dimostra, come altri di maggiore o minore importanza, che siamo in piena crisi della rappresentanza. Cittadini e categorie vogliono parlare in prima persona e, spesso, sanno farlo meglio e con maggiore immediatezza e concretezza di chi è chiamato a rappresentarli, forze politiche o associazioni di categoria che siano. E per quanto riguarda i commercianti di Corso Cavour, a parte queste estemporanee esternazioni di stampa, sono decisi a fare una richiesta formale di incontri periodici diretti con l'amministrazione comunale, indipendentemente da quelli che hanno già luogo tra istituzione e associazioni di categoria.

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