economia

Il Comitato per l'aeroporto di Viterbo invita ufficialmente i 202 Comuni delle province di Siena, Terni, Rieti, Viterbo e i Presidenti di Provincia a deliberare a sostegno dello scalo viterbese

martedì 19 giugno 2007
Proseguendo la propria attività, il Comitato per l'Aeroporto di Viterbo ha diramato ai Sindaci dei 202 Comuni delle Province di Siena, Terni, Rieti, Viterbo e ai rispettivi Presidenti di Provincia un invito del Presidente Avv. Bartoletti, affinché nei rispettivi Consigli Comunali sia deliberato un documento di sostegno all’aeroporto viterbese, provvedendo inoltre all’invio della copia del verbale agli Organi Istituzionali che a breve dovranno esprimersi politicamente sulla localizzazione del terzo scalo aeroportuale laziale. Questo per evidenziare che un aeroporto a Viterbo, oltre che legittimo e rispettoso delle più severe norme di sicurezza al volo, operatività aeronautica, strutturale, orografica, ambientale, commerciale ed intermodale, rappresenterebbe la massima espressione di una scelta di governo logica, razionale e responsabile, anche in virtù di un beneficio che, in termini economici, turistici ed occupazionali, andrebbe a vantaggio di tre importanti Regioni. "Scelta ponderata e lungimirante questa di Viterbo - sostiene il Comitato per l'aeroporto - sia perché nel nord del Lazio non esistono poli aeroportuali al servizio di territori di particolare pregio turistico e culturale, sia perché coronando Viterbo non si andrebbero a gravare ulteriormente le rotte sulla direttrice nord–sud che interessano gli aeroporti di Roma Fiumicino e Ciampino Urbe, Pratica di Mare, Guidonia, Napoli Capodichino ed il nuovo scalo di Grazzanise. Lo scalo a Viterbo, come mostrano alcuni studi realizzati da Enac ed Enav, ridurrebbe di circa 15 minuti il tempo di volo degli aerei provenienti maggiormente da nord, con un importante risparmio sui costi del carburante, manutenzione degli aerei, costi del biglietto, riduzione delle emissioni, problematiche connesse con le operazioni di sorvolo, attesa, atterraggio e di decollo su detti aeroporti, nonché del trasferimento dei passeggeri nuovamente verso la capitale, su strada o ferrovia. Vi è un altro aspetto che secondo il Comitato deve far riflettere a favore del sito viterbese, ed è che Viterbo, a differenza di quanto potrebbe accadere nel basso Lazio, non andrebbe a compromettere quel delicato equilibrio di concorrenza commerciale dettato dalla vicinanza di altri scali regionali contigui. Concorrenza inevitabile nel caso in cui Latina o Frosinone si dovessero contendere il business con Napoli e Grazzanise.