economia

Il rapporto 2005 sul mercato del lavoro a Terni: avviamenti stabili, in crescita le iscrizioni alle liste di mobilità

giovedì 12 gennaio 2006
Sostanzialmente stabili gli avviamenti al lavoro, crescono però le iscrizioni alle liste di mobilità, positivo il tasso di variazione occupazionale mentre aumenta l’integrazione tra formazione e lavoro. Questi in sintesi i dati più rilevanti del Rapporto semestrale sul Mercato del Lavoro a Terni nel 2005 redatto dall’Ufficio studi e monitoraggio del Servizio Formazione e Lavoro della Provincia di Terni. I dati, illustrati dal Presidente della Provincia, Andrea Cavicchioli, dall’Assessore provinciale alle Politiche formative e del Lavoro, Donatella Massarelli, dal Dirigente responsabile, Franco Fogliano, ed integrati dalle proiezioni al 31 dicembre, dicono che per il mercato del lavoro a Terni nel 2005 si registrano circa 24.000 avviamenti (di cui ca. 13.000 maschi e 11.000 femmine) rispetto ai 26.948 dell’anno scorso, tenendo conto però che nel 2004 vi furono oltre 3.000 regolarizzazioni di lavoratori extracomunitari, dato questo che incide sensibilmente sul computo totale. Sempre considerando il dato numerico degli stranieri, nel primo semestre gli avviamenti sono stati 11.567 rispetto ai 15.567 dello stesso periodo dell’anno passato. La situazione riguardante gli avviamenti vede crescere la componente femminile, che negli ultimi anni ha aumentato la sua presenza in maniera significativa, sia pure con un’incidenza importante di contratti a termine. La percentuale degli avviamenti rosa passa infatti dal 34,1% del primo semestre 2000 al 44,6% del primo semestre 2005, facendo registrare un + 11,5% in cinque anni. Per quanto riguarda i settori economici, gli avviamenti si riscontrano in prevalenza nel terziario con il 68,6%, mentre l’industria si colloca al 21,3% e l’agricoltura al 10,1%. In crescita la presenza nel mercato del lavoro dei cittadini non comunitari (17,7% del valore complessivo). Il tasso di variazione occupazionale rispetto al 2004 si mantiene positivo con un + 1,2%, pur evidenziando un andamento decrescente rispetto al passato. Gli operai specializzati, i conduttori di impianti e gli addetti al montaggio incidono sul totale delle assunzioni per il 45%, il 17,9% degli inserimenti riguarda il personale non qualificato, mentre dirigenti, impiegati e tecnici costituiscono il 10%. I Disoccupati e gli inoccupati, iscritti ai Centri per l’Impiego, sono 14.270 (69,1% femmine e 30,9% maschi). Gli iscritti alle liste di mobilità nel 2005 sono 1.068, il 12% in più rispetto al 2004 (809 iscritti), con una componente maschile che raggiunge circa il 66% a fronte di un’iscrizione femminile pari a circa il 34%. La crescita nel primo semestre del 2005 rispetto allo stesso periodo del 2004 si attesta al 9,3%. Per quanto riguarda l’incidenza delle imprese sopra i 15 dipendenti la percentuale è del 58%, mentre per le attività produttive al di sotto dei 15 addetti il dato si attesta al 42%. Le ore di cassa integrazione passano poi dalle 281.482 del primo semestre 2004 alle 567.648 del primo semestre 2005. Nel corso di quest’anno si è ulteriormente consolidata l’integrazione fra politiche formative e politiche del lavoro, soprattutto per quanto riguarda le azioni individuali (bonus, work experiences, tirocini formativi ecc.) rivolte sia a disoccupati che ad occupati (solo per quanto riguarda i bonus formativi). Al sostegno a queste misure è stata riservata una somma pari a circa 3 milioni di euro che in termini percentuali supera il 50% delle risorse disponibili. Nel 2005 è stato prima sperimentato e poi realizzato il catalogo degli Enti ospitanti i tirocini formativi, sia quelli finanziati che quelli non finanziati, attuando così anche un sistema premiante per le imprese che assumono al termine di un tirocinio formativo, consistente nella possibilità, per le stesse, di poter realizzare ulteriori tirocini e di intessere un rapporto privilegiato con i Centri per l’Impiego. A questo proposito è allo studio la possibilità di proporre alle imprese-clienti un accordo di partnership che consenta loro di poter contare su un rapporto vantaggioso con i Centri per l’Impiego in termini di servizi. Attualmente il 14% delle imprese si è dichiarato disponibile a servirsi stabilmente dei Centri per l’Impiego. Un ruolo importante nell’ambito delle politiche formative è stato svolto dai Centri di formazione professionale di Terni, Orvieto e Narni dove si svolgono ormai in maniera strutturale corsi nei settori alberghiero-ricettivo, della ristorazione, della meccanica, del restauro, della falegnameria, per la formazione di elettricisti e idraulici e dei servizi alla persona. Nel corso dell’ultima parte dell’anno 2005 si è lavorato anche in ragione di quello che accadrà a partire dal 2007 per quanto riguarda i fondi comunitari. Con la modifica del regime riguardante i fondi stessi, che scatterà dal 2007, i finanziamenti potrebbero ridursi anche del 40%. Per questo motivo l’Amministrazione provinciale ha aderito ad al progetto “Come operare con risorse scarse”, promosso da Italia Lavoro, e al quale hanno aderito anche che le Province di Firenze, Bologna e Pesaro, e che è finalizzato alla ristrutturazione organizzativa dei servizi per l’impiego per mantenere elevati standard di qualità ed efficienza. Notizia di martedì 10 gennaio