economia

"I commercianti che fanno i furbi si penalizzano da soli"

domenica 22 febbraio 2004

"I due commercianti che sono stati individuati dalla Guardia di Finanza per i notevoli rincari che avevano praticato sui prezzi finali rispetto al prezzo d'acquisto dei prodotti non possono essere confusi con l'intero settore del commercio orvietano".

Sandro Gulino, presidente della Confesercenti umbra e responsabile anche di categoria per l'Orvietano, interviene sull'operazione delle Fiamme Gialle che tanto scalpore ha suscitato nei giorni scorsi quando vennero accertati dei "ricarichi" sui prezzi di un ristorante anche superiori al mille e cinquecento per cento mentre in un negozio di frutta e verdura venne riscontrato un ricarico medio oscillante tra il duecento ed il trecento per cento.

"I commercianti che si sono resi responsabili di questi aumenti dovranno assumersi le proprie responsabilità nei confronti degli organi competenti, ma ritengo che, comportandosi in questa maniera, contribuiscano anche a penalizzarsi e ad isolarsi rispetto al mercato - dice Gulino - l'invito che rivolgo ai consumatori è quello di comparare tra di loro i prezzi e non c'è dubbio che in una città non grande come la nostra i commercianti che praticano questi rincari si marginalizzano da soli". Secondo il presidente dell'associazione, dovrebbe sempre di più essere l'abitudine al confronto dei prezzi da parte dei consumatori a premiare o a penalizzare certi esercizi e non altri.

 "Detto questo, è anche vero che il rincaro dei prezzi è generalizzato e non riguarda solo quelli della vendita, ma anche quelli che debbbono pagare gli esercenti nei vari passaggi che caratterizzano le varie filiere prima che un prodotto venga offerto al pubblico. Anche noi commercianti siamo insomma costretti a pagare molto di più del passato determinati prodotti ed è dunque inevitabile che un certo incremento di prezzi finisca alla fine per ripercuotersi sul consumatore finale".



Accertamenti delle Finanza a parte (i lavoro delle Fiamme Gialle si è comunque concluso con una contestazione di evasione fiscale pari al circa quindicimila euro a carico dei due esercizi) il commercio orvietano rientra in un montoraggio che la Regione sta compiendo anche a Perugia, Terni e Foligno per accertare l'andamento dell'inflazione su scala locale. I risultati che non sono stati ancora resi noti, serviranno per vedere se davvero i prezzi ad Orvieto galoppano più che in altri centri come lascerebbe in parte presupporre l'accertamento della Finanza, compiuto comunque su un numero statisticamente trascurabile di attività.