economia

Il ministro degli Esteri cinese apre le porte alle aziende orvietane

sabato 25 gennaio 2003
di M.C.
Il ministro degli affari esteri cinese Tang Jiaxuan in visita privata ad Orvieto si è incontrato, al museo Faina, con il sindaco Stefano Cimicchi, il presidente del consiglio Evasio Gialleti e gli imprenditori locali che hanno legami lavorativi con la repubblica popolare Cinese. Il ministro si è rivelato un uomo ironico, molto disponibile ad ascoltare i consigli ed i quesiti che gli imprenditori gli hanno sottoposto. Ne è scaturito un interessante dibattito incentrato su ciò che Orvieto può esportare in Oriente, soddisfacendo la domanda cinese.

Olio e vino sono prodotti che vanno per la maggiore in Cina e che le aziende orvietane possono offrire, anche se lo stesso ministro si è lamentato dei prezzi troppo elevati. Altro settore d’interesse è quello medico ; la Cina è uno dei maggiori importatori nel campo dell’ attrezzatura medica ed a Orvieto c’è una delle aziende leader nel settore, la De Bernardinis. L’azienda Spadoni, che produce macchinari per la lavorazione delle uve, ha già una sua sezione in Cina che funziona molto bene, anche se il titolare ha manifestato un certo malcontento dovuto alla concessione del visto. All’imprenditore ha risposto lo stesso ministro Tang Jiaxun che ha garantito un occhio di riguardo per le aziende della Rupe: “Il visto in soli tre giorni anziché due settimane”. Anche l'Itelco, com' è noto da tempo, ha puntato la produzione in direzione del Sol Levante.

Ci sono dunque tutte le premesse per conquistare un nuovo mercato, c’è la domada e c’è l’offerta, tutto con la “benedizione” del ministro agli affari esteri. L’incontro si è concluso con il regalo di rito, il comune ha donato al ministro una scultura in legno che rappresenta il famoso Arcangelo del Signorelli, dipinto nella cappella del Duomo.

"intensifichiamo gli scambi commerciali, come nel passato"