Scienza, Salute, Benessere
cultura

Malattie rare, sono più di 2 milioni le donne coinvolte come pazienti e caregiver

lunedì 29 aprile 2024
di Beatrice Curci

Le patologie rare rappresentano una realtà quotidiana per milioni di persone. In Europa una malattia si definisce rara quando colpisce non più di 5 individui ogni 10mila persone. Il che significa che messe tutte insieme però non si tratta di un piccolo gruppo di malati, anzi tutt’altro: secondo i dati della Commissione Europea, nell’UE sono 36 milioni le persone affette da una di queste malattie. Mentre in Italia, si stima che ci siano oltre 1 milione di pazienti (dati Istituto Superiore di Sanità).

Si conoscono tra le 6mila e le 8mila malattie rare, molto diverse tra loro ma spesso con comuni problemi di ritardo nella diagnosi, mancanza di una cura, carico assistenziale. Il 72% delle patologie rare ha un’origine genetica, mentre le altre sono causate da infezioni, allergie e cause ambientali, oppure si tratta di tumori rari. Queste malattie comportano spesso cronicità nella gestione dei sintomi e soluzioni terapeutiche limitate. Gli impatti sono significativi, sia dal punto di vista psicologico che economico, e colpiscono particolarmente le donne.

In Italia e nel resto del mondo sono infatti soprattutto le donne a farsi carico di questo tipo di patologie. E non solo perché spesso una malattia rara ha maggiore incidenza sulla popolazione femminile, sono più di due milioni le donne che hanno a che fare quotidianamente con una malattia rara, circa un milione come pazienti e un altro milione come caregiver di un familiare, molto spesso un figlio o una figlia.

Per colmare il gender gap e cercare di individuare le soluzioni migliori per aiutare le donne in questo doppio percorso sia da pazienti che da caregiver, la Fondazione Onda supporta il progetto Women in Rare e nell'ambito di questo progetto ha prodotto il Libro Bianco di Women in Rare dal titolo “Donne e malattie rare: impatto sulla vita e aspettative per il futuro”. 

"È evidente come queste patologie impattino principalmente sulle donne - spiega Guendalina Graffigna, Ordinaria di Psicologia dei Consumi e della Salute all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona e curatrice dell'indagine. Basti pensare che 1 milione e 400mila pazienti sono in età pediatrica, due su cinque oggi hanno meno di 18 anni e a prendersi cura di loro sono molto spesso le madri".

Il testo della Fondazione Onda rappresenta una risorsa utile per comprendere meglio le sfide delle donne coinvolte nelle patologie rare e per individuare delle strategie efficaci per migliorare la loro qualità di vita.