cultura

Giornate FAI di Primavera 2024, aprono il Castello di Montegualandro e la Dogana Pontificia

venerdì 22 marzo 2024
di D.P.

"Raccontare il patrimonio culturale per educare la collettività a proteggerlo e a prendersene cura: da questa necessità nacquero nel 1992 le Giornate FAI di Primavera dando vita, e poi corpo, e poi forza ad un'impressionante struttura di volontariato – le Delegazioni del FAI – che, con entusiasmo e pervicacia eccezionali, in questi trentadue anni hanno aperto al pubblico 15.540 luoghi dimenticati o difficilmente visitabili raccontandoli, appunto, con semplicità e passione a ben 12 milioni e 515.000 di cittadini. Ai benefici di questo raccontare se ne è ora aggiunto un altro: quello della fisicità e del ruolo che essa ha per un vero apprendimento".

Parola dello storico dell'arte Marco Magnifico che, dal 2021 ricopre la carica di presidente del Fondo Ambiente Italiano, dove milita dal 1985, alla vigilia di una nuova edizione de "il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano". Tra i tesori dell'Umbria che, in via eccezionale, schiuderanno le loro porte a Tuoro sul Trasimeno c'è anche il Castello di Montegualandro, forte che sorge a circa 450 metri sul livello del mare e all'estremo confine del territorio perugino sulla strada che collegava Perugia ad Arezzo e Firenze e su tutta la piana aretina. L'origine della sua struttura viene fatta risalire agli Etruschi.

Lo testimonierebbe la celebre stele del luogo, tuttora conservata al Museo Archeologico dell'Umbria a Perugia. Il primo vero signore del castello fu, però, Andrea di Giacomo Montemelino, potestà di Perugia, la cui omonima famiglia ne mantenne il dominio fino al 1678. In seguito, Papa Innocenzo XI mise in vendita la Contea di Monte Gualandro insieme al titolo che finì nelle mani di Ruggiero Ranieri e dei suoi eredi che lo possedettero sino a pochi anni fa. Pur avendo subito diverse rivisitazioni nel tempo, il castello conserva ancora la classica struttura circolare con mura alte e possenti di circa 8 metri, merlature, feritoie.

E ancora un fossato che costituisce ancora la principale difesa da incursioni esterne, una splendida chiesa a una sola navata in arenaria e cotto, torrioni di avvistamento con strutture militari litiche e muri a scarpa, una prigione. Le modifiche apportate alla struttura – l'apertura di ampie finestre e la sostituzione del ponte levatoio con un grande portone in ferro – ne hanno sancito la trasformazione da fortezza militare nella lussuosa residenza nobiliare che è oggi. L'intero complesso è oggi di proprietà privata. Grazie ai volontari della Delegazione FAI del Lago Trasimeno si potrà eccezionalmente godere di alcuni degli edifici interni che lo compongono e della splendida vista.

Il percorso di visita non è fruibile a tutti, a causa di barriere architettoniche che impediscono l’accesso al luogo. Per raggiungere il castello sarà necessario percorrere circa 800 metri a piedi in una strada bianca e in leggera pendenza. Si consigliano pertanto abbigliamento e scarpe comode. Le visite, anche in lingua inglese, sono in programma sabato 23 marzo, dalle 15.30 alle 18.30 e domenica 24 marzo, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. Ultimo ingresso un'ora prima. Non è necessaria alcuna prenotazione, anche se in caso di particolare affluenza l’ingresso potrebbe non essere garantito. Stesse indicazioni, stesse forze in campo anche per visitare la Dogana Pontificia.

Posto in collina, per garantire un migliore controllo delle vie di collegamento, lungo la vecchia strada che porta verso la Valle del Chiugi, l'edificio cinquecentesco con ampia loggia a pianterreno segnava il confine fra lo Stato della Chiesa e il Granducato di Toscana. Inserito nell'ambiente tipico delle due regioni con vista sul lago, lo stabile, fu impiantato lungo la strada che congiunge Perugia a Cortona una volta che il territorio di Tuoro sul Trasimeno nel XVI secolo fu inserito nei domini della Chiesa. Serviva sia come stazione di posta per il cambio dei cavalli che per il controllo delle merci in transito per scoraggiare il contrabbando.

Una lapide registra il passaggio di ospiti quali Michelangelo, Galileo, Goethe, Byron e Stendhal. Oltre ai locali amministrativi, sotto le arcate del palazzo c'era una locanda. Ne dà notizia lo scrittore Hans Christian Andersen, che vi passò durante un suo viaggio in Italia. Accanto sorgevano due case coloniche, la rimessa delle carrozze, la casa del taglialegna e un antico frantoio. Dopo l'Unità d'Italia, è stata trasformata in casa padronale completamente affrescata dal Conte Papi. Attualmente di proprietà privata, alcuni locali sono adibiti alla ricezione del turismo internazionale. Nell'occasione sarà possibile accedere agli interni per godere degli aspetti storici e delle successive modifiche ottocentesche.

Per quanti poi vorranno spingersi fino alla Toscana sono 35 le aperture straordinarie di altrettanti luoghi che, grazie al FAI, potranno essere visitati sotto una luce originale e insolita: borghi, palazzi storici, luoghi di ricerca e innovazione, di archeologia industriale, case private, botteghe e luoghi di antichi mestieri, luoghi in cui è in corso un restauro, luoghi di natura e cultura. 

Per ulteriori informazioni:
www.giornatefai.it