cultura

La città di Todi supera quella di Orvieto

giovedì 18 gennaio 2024
di Mirabilia Orvieto

Dall’8 al 14 gennaio, nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, è stata protagonista la città di Todi con un proprio spazio espositivo per riscoprire la storia e la cultura di un territorio che è anche il nostro. A rappresentare la città è stato il rinascimentale Tempio della Consolazione, attribuito al Bramante. 

La pregevole iniziativa -riporta il comunicato stampa- è partita dall’europarlamentare tudertina Francesca Peppucci, un progetto che ha visto la collaborazione fra il Comune e l’Ente proprietario del monumento. Una semplice per quanto efficace dimostrazione di come solo la collaborazione delle istituzioni può creare ottime occasioni per riscoprire e valorizzare il Patrimonio culturale: “Sarà una grande occasione per promuovere oltre i confini nazionali le bellezze dell’Umbria” - ha dichiarato l’onorevole - mettendo in evidenza come lo storico monumento sia il più importante simbolo dell’Umanesimo italiano da collegare ai valori della civiltà europea. Questo sembra essere il futuro per le città che si distinguono in laboriosità, intelligenza e creatività. 

Grazie alla ‘modularità’ dell’allestimento, la mostra sarà utilizzata successivamente per altre esposizioni in cui commemorare il genio del Bramante e la sua indiscutibile influenza nel panorama dell’architettura rinascimentale. Insomma una vera e propria ‘mostra itinerante' collegata ai grandi itinerari dell’arte, un modo per ‘internazionalizzare’ Todi, l’Umbria e l’Italia.

Un’altra notizia giunge poi dalla realizzazione del documentario “Perugino. Rinascimento Immortale", diretto da Giovanni Piscaglia e narrato dall'attore Marco Bocci, un prodotto selezionato nella cinquina della prestigiosa categoria "Documentari sull'Arte" per i Nastri d'Argento 2024. Questo riconoscimento è frutto del talento e dell'impegno di tutto il team che ha contribuito a portare alla luce la bellezza e la ricchezza del nostro Rinascimento attraverso gli occhi di Perugino. Anche qui l’iniziativa è stata sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla Regione Umbria e da Arpa Umbria. Due splendidi esempi di valorizzazione, dunque, che fanno sorgere la domanda: quale futuro per le città d’arte? 

Basta pensare che l’Apocalisse di Luca Signorelli non è solo un simbolo del Rinascimento, ma è il manifesto più completo ed affascinante dell’Umanesimo cristiano, un grande capolavoro d’arte che ebbe nel celebre discorso “De homini dignitate” (1486) del filosofo e matematico Pico della Mirandola il suo motivo ispiratore. Signorelli dipinse ad Orvieto la visione della nuova umanità, anticipando di ben cinque secoli i principi della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, ratificata a Strasburgo il 12 dicembre 2007. Qui, sulle pareti della cappella Nova, storie e personaggi animano quella grandiosa “utopia” che si apprestava a sorgere in mezzo ai conflitti e all’inquietudine del ‘500, un mondo destinato a finire ma pronto a rinascere alla luce della fratellanza dei popoli e della giustizia sociale. 


Cappella di San Brizio

Nelle sue immagini si può infatti scorgere tutta l’attualità del nostro tempo che all’alba del Terzo Millennio va alla ricerca più che mai di una fondata speranza di pace e di concordia universale. Todi e Orvieto, Bramante e Signorelli, architettura e arte, due volti del Rinascimento in Umbria.

La cosa certa è che la città di Orvieto deve avere la capacità di uscire da un’atavica chiusura e progettarsi entrando in rete con altre realtà e soggetti esterni. In questo senso è indispensabile elaborare progetti di qualità, condivisi e fondati su solide basi conoscitive e professionali, capaci soprattutto di garantire sostenibilità. L’ascolto e la partecipazione della comunità locale, che spesso rimane ai margini dei processi di ideazione e di sviluppo, dovrebbero accompagnare la progettazione in tutte le sue fasi perché solo un progetto condiviso sarà più forte e avrà più possibilità di successo!