cultura

Saltaripe protagonista delle sfilate del Carnevale Aquesiano

sabato 1 febbraio 2020
di Davide Pompei
Saltaripe protagonista delle sfilate del Carnevale Aquesiano

Indossa i colori dell'arcobaleno, ma non come Arlecchino. Goloso di fregnacce, ama le burle ed è un allegro fannullone che alza spesso il gomito. Per lui il Pulpito del Diavolo, le Ripe, la Torre dell'Orologio e perfino la solenne statua di Girolamo Fabrizio diventano agevoli balconi. Simbolo stesso del Carnevale Aquesiano – da quando, nel 1960, Cesare Bertuzzi lo disegnò sghignazzante e, nel 1986, i bambini attraverso un concorso gli donarono nome, carattere, abito, anima – Saltaripe non mancherà al tradizionale appuntamento.

Anche senza faraonici carri allegorici – l'incidente mortale avvenuto l'anno scorso a Bologna che ha visto un bimbo di 2 anni e mezzo cadere da una struttura in movimento durante la Sfilata del Martedì Grasso, ha indotto anche gli organizzatori locali a realizzare allestimenti più sottotono, in completa sicurezza – il Carnevale ad Acquapendente promette scintille. In ossequio ad un'antica tradizione, che fonda le sue radici nella storia della città – la prima testimonianza certa è data 1589 – e nelle origini contadine.

Antico lignaggio, celebrato dal notaio Pietro Paolo Biondi che parla di Mastro Battista Alberici, come di un "manescalco molto valente… è homo splendido, et inventor di far cose nuove in cose di miracoli e devotioni, et mascherate per Carnevale". E immortalato tra il 1844 ed il 1845 addirittura da Charles Dickens nel suo "Pitcures from Italy". "Ad Acquapendente festeggiavano il Carnevale, e la festa consisteva in un uomo vestito e mascherato da donna e in una donna vestita e mascherata da uomo che passeggiavano malinconicamente per le vie, affondando nel fango fino alle caviglie".

Al lavoro da settimane la Pro Loco guidata dal presidente Fabio Vitali che per dieci giorni, invita all'ombra del Palazzo Comunale puntando tutto sui travestimenti che vedranno grandi e piccoli, singoli e gruppi, darsi pacifica battaglia nel Concorso in Maschera – aperte e gratuite, le iscrizioni – tra musiche e balli no-stop sotto l'occhio della giuria che martedì 25 febbraio decreterà i vincitori riservando loro appositi premi. Se le sfilate di domenica 16, domenica 23 e martedì 25 febbraio rievocheranno, attualizzandoli, i fasti del passato, il presente avrà il sapore della Sagra della Fregnaccia.

Così è chiamata la frittella, ottenuta con acqua, farina, sale e grasso delicato del "cianchetto del maiale", la cui ricetta deriva da un’antica ricetta contadina che la vuole cosparsa con pecorino o zucchero e, in tempi più recenti, anche con la cioccolata. Il tutto immerso nell'olio bollente in cui friggere e annaffiato da bicchieri di vino locale, dando continuità all'esperienza avviata dal gruppo di amici de "La Squadraccia", che oggi è giunta alla 43esima edizione.

In mezzo a tanta spensieratezza, la nuova edizione offrirà anche l'occasione per ricordare artigiani e artisti, ancora vivi o deceduti, che nel corso degli anni hanno dato qualità alla festa: Cesare e Rodolfo Ruspantini, Rodolfo Consoli, Altero Squarcia, Ennio Luzzi, Cesare Bertuzzi, Domenico Creti, Ilio Lupi, Osvaldo Salvadori, Giovanni Maria Levantini, Roberto Ferretti, Roberto Sugaroni, Mario pieri, Mario Vinci, Danilo Dionisi, Graziano Del Francia, Valde Colonnelli, Giulio Banella, Andrea Lupi, Roberto Guerrini e Marcello Ripalvella.

Per ulteriori informazioni:
www.prolocoacquapendente.it