"Tuscia a Pezzetti". L'acquisto del puzzle sostiene il consolidamento della loggia

Palazzo dei Papi in frantumi, "Tuscia a Pezzetti". Se il simbolo del capoluogo di quest'ultima è a rischio – reclamano un intervento di recupero e restauro le colonne in peperino del loggiato dove si fanno più evidenti i segni dei 760 di storia – la mobilitazione cittadina non si limita solo a sollecitare gli aiuti istituzionali di Governo, Regione, Provincia e Comune, oltre a quelli di Soprintendenza e Curia ma amplifica la condizione di poter esigere attenzione.
"Tuscia a Pezzetti" è una piccola attività commerciale votata alla e-commerce ed in perdita che ha deciso di regalare cento puzzle costati circa 1500 euro per iniziare l'azione dal basso. Acquistandone uno da 1000 pezzi (50x70 centimetri) che ritrae, appunto, il Palazzo Papale, in vendita al negozio di souvenir di Piazza del Duomo, si fa una donazione dell'intero prezzo, ovvero 25 euro. "Negli Stati Uniti d'America – spiegano gli ideatori – spesso le campagne di raccolta soldi si fanno così.
Per ogni oggetto comprato, una ditta dona alla causa altrettanto. L'idea, dunque, è semplice: per ogni puzzle che viene acquistato, una ditta, una banca, una fondazione o una realtà che se lo può permettere, stanzierà la cifra di 25 euro da destinare al consolidamento del Palazzo dei Papi, sempre più a rischio sfaldamento. Se cento viterbesi comprassero altrettanti puzzle, consegnati al Museo del Colle del Duomo, sarebbe già possibile mettere insieme 2500 euro.
E se le banche e le ditte locali, quelle con milioni di fatturato per essere chiari, mettessero sul piatto altri 2500 euro l'una, presto avremmo soldi spendibili. Sarà, dunque, più facile chiedere che la Regione Lazio faccia la sua parte ed il Comune di Viterbo non chieda solo aiuto. Se arrivano 200.000 euro dal Governo e ci mobilitiamo adesso, arriviamo ai 400.000 euro necessari". Esula, insomma, dai fini commerciali l'invito all'acquisto pre-natalizio del puzzle da regalare.
E, mentre si passa la serata a comporlo, raccontare la storia del Palazzo Papale, del primo Conclave, del capitano del popolo Raniero Gatti e del tetto scoperchiato. Di quando Viterbo era al centro del destino d'Europa e di come la piccola Rosa giocasse, da viva e nei sogni, con Guelfi e Ghibellini. Perché "una città è come la casa, ci viviamo a lungo, dobbiamo coccolarla e presentarla bellissima. Questa è la nostra città e la teniamo stretta al cuore. #IoStoConIlPalazzoPapale".
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