Statue in Duomo, foto nei Sotterranei. Va in mostra "La Storia Ricomposta"
Le più antiche riproducono il contesto interno del Duomo, prima del 1897. Quelle più recenti documentano i momenti significativi delle articolate operazioni di riposizionamento in Cattedrale, dopo 122 anni di assenza, delle statue dell’Angelo Annunciante e della Madonna Annunciata di Francesco Mochi, prima, e dell’intero ciclo scultoreo degli Apostoli e dei quattro Santi Protettori della Città, poi.
Sono oltre 30, gli scatti presenti nella mostra "La Storia Ricomposta nelle Immagini del Fondo Fotografico Armoni Raffaelli Moretti e di oggi", allestita nei Sotterranei della Cattedrale e visitabile gratuitamente negli orari di apertura del MODO fino a domenica 12 aprile. L'inaugurazione, sabato 7 dicembre alle 17 al Museo Emilio Greco con la prima del video-racconto "Il Ritorno. Il ritorno delle Statue nel Duomo di Orvieto" curato da Massimo Achilli.
L'evento, promosso dall'Opera del Duomo, è realizzato grazie alla collaborazione con l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e con il contributo di Gal Trasimeno-Orvietano, Consorzio Vino Orvieto e Cassa di Risparmio di Orvieto. Il catalogo è pubblicato per i tipi di Palombi Editori – Roma.
Il repertorio di immagini prodotto tra la fine del XIX secolo e la metà del '900 dai fotografi Luigi Armoni, Luigi Raffaelli e Mario Moretti ha per Orvieto una valenza del tutto particolare. "Da questo eccezionale 'catalogo' – spiegano dall’Opera del Duomo – sono state selezionate quelle riprese che, per la prima volta, avevano documentato la Cattedrale e le sue opere d’arte.
E che ne avrebbero poi mantenuto viva la storia, assicurando un futuro alla memoria. Nel caso delle statue del Duomo di Orvieto e del progetto per il loro riposizionamento nella sede originaria, le fotografie più antiche di Armoni e Raffaelli hanno un’importanza storica assoluta e hanno giocato un ruolo fondamentale per documentare l’intervento.
Ma soprattutto, le splendide immagini, insieme all’impegno di grandi studiosi come Cesare Brandi e Federico Zeri (immortalato, quest'ultimo, nel bianco e nero scelto come locandina della mostra, mentre guarda la gabbia in legno che imprigiona l'Angelo di Mochi), hanno contribuito a creare una coscienza identitaria rispetto al patrimonio culturale.
E un profondo senso di responsabilità sociale nei confronti del suo recupero. Sono queste le ragioni della mostra che vuole anche richiamare l’importanza e l’opportunità di un catalogo completo e accessibile dell’eredità culturale dei tre fotografi orvietani, oggi conservata nel nucleo principale presso l’Iccd e in parte presso l’Opera del Duomo e la Famiglia Moretti".
Integra le immagini antiche, una selezione di fotografie recenti. Gli scatti di oggi, che restituiscono i momenti significativi della vicenda e del progetto di riposizionamento in situ delle statue seguito da un’accurata documentazione. Il linguaggio del video-racconto è quello dell'emozione di fronte a una bellezza secretata che ora si rivela. Le musiche originali sono state composte da Alfredo Sirica e Michelangelo Palmacci.
Preziosa la sponsorizzazione di Gondrand – Gruppo Fercam e di Berilli Group, partners tecnici del progetto. Tra i ringraziamenti, quello alla Fondazione Federico Zeri e al dottor Eugenio Malgeri ma anche RAI Teche che ha concesso in visione il documentario "Arte Negata", dedicato nel 1996 alle statue del Duomo di Orvieto per la regia di Nino Criscenti, che sarà ospite d’onore della serata.
Alcuni brani del filmato verranno proiettati prima della visita alla mostra – a cura dagli studenti della classe IV A del Liceo Classico "F.A. Gualterio" di Orvieto che la proporranno nuovamente ai visitatori sabato 14 e sabato 21 dicembre, negli orari del museo – che si concluderà poi con un brindisi offerto dal Consorzio Vino Orvieto.
L’attività si inserisce nell’ambito della convenzione tra Opera del Duomo e Istituto d'Istruzione Superiore Artistica Classica e Professionale per un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro mirato alle competenze sulla fruizione dei beni culturali che coinvolge oltre 90 studenti del Liceo Artistico, Classico e delle Scienze Umane.