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Si inaugura la terza edizione di "Cultura in Gradi"

lunedì 2 dicembre 2019
Si inaugura la terza edizione di "Cultura in Gradi"

Per il terzo anno di seguito torna l’esperienza di “Cultura in Gradi”. Il Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo (DISUCOM), con l’obiettivo di alzare la temperatura culturale di Viterbo e creare attenzione sulle diverse aree di ricerca e didattica attive in dipartimento, a partire da martedì 3 dicembre promuove e ospita una serie di incontri pubblici nell’aula magna di Santa Maria in Gradi che proseguiranno nel secondo semestre e affronteranno il tema della scrittura e della narrazione in diversi contesti mediali e comunicativi con testimonianze professionali di qualità altissima.

“Cultura in Gradi” – spiega il prof. Fiorentino direttore del Disucom – è una proposta aperta alla città, in particolar modo agli animatori culturali e del mondo dei media, ai docenti e agli studenti di tutte le scuole superiori per catalizzare l’attenzione del territorio sulla cultura – sulla necessità vitale della narrazione – come alimento vitale quotidiano. Cultura in Gradi 2019-20 si inaugura martedì 3 dicembre alle ore 12, con la conferenza del prof. Roger Holdsworth dal titolo: «‘Speak, that I may see you’. Shakespeare and the language of deception», introdotta dalla prof.ssa Alba Graziano, nell’aula Magna “Scarascia Mugnozza”.

Roger Holdsworth  ha insegnato all’Università di Manchester ed è membro del Linacre College di Oxford, studioso di teatro rinascimentale di fama internazionale, è uno dei maggiori conoscitori del testo shakespeariano. Ha curato edizioni critiche di drammi elisabettiani e giacomiani, ha pubblicato saggi su Shakespeare, Ben Jonson, Thomas Middleton, John Webster, si è occupato del tema della authorship del testo shakespeariano. L’intervento, nel contesto di Cultura in Gradi, avrà come oggetto la lingua dell’inganno attraverso una lettura di passi tratti dai drammi e dai sonetti di Shakespeare. Holdsworth ama particolarmente l’Italia e conosce bene la nostra lingua, mantenendo rapporti di collaborazione con ricercatori e diverse Università italiane.