cultura

Identificate le spoglie del Marchese Ascanio della Corgna

giovedì 21 novembre 2019
di Davide Pompei
Identificate le spoglie del Marchese Ascanio della Corgna

Una serata in onore del Marchese Ascanio della Corgna, in occasione dell’identificazione delle spoglie del condottiero vissuto in Umbria tra il 1514 e il 1571. Nasce dalla collaborazione tra l'omonimo Lions Club di Corciano, presieduto da Gianfranco Cialini, il Lions Club Trasimeno, guidato da Lucia Perego, e il Comune di Castiglione del Lago che venerdì 22 novembre alle 17.30 apre le porte di Palazzo della Corgna.

Qui si svolgerà anche un duello dimostrativo di scherma storica da parte della "Sala d’Arme Achille Marozzo" di Perugia, a ricordo del duello tra Ascanio della Corgna e il suo capitano, Giovanni Taddei, illustrato dal celebre affresco del Pomarancio proprio a Palazzo della Corgna. Suo anche quello della Sala dell'Investitura di cui parlerà Walter Pagnotta.

Mauro Bacci, direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Biomediche e titolare della Cattedra di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Perugia, illustrerà, invece, i risultati della ricognizione e identificazione delle spoglie, effettuate con il supporto di Marta Bianchi, Sara Gioia e Laura Panata.

A giorni, nel corso di un'apposita conferenza stampa, saranno resi noti i particolari del laborioso iter identificativo che ha coinvolto amministrazioni e strutture scientifiche. L'impresa è dovuta alle insistenze del presidente e fondatore del Lions Club di Corciano, noto come studioso di storia locale e non solo e curatore del Fondo Antico Librario-Documentario dell’Ateneo perugino.

Già nel 2013, dopo lunghi e approfonditi studi bibliografici e archivistici, sulle spoglie mortali dei della Corgna, le ritrovò contenute in nove impolverate cassette metalliche, abbandonate in un angolo nella sacrestia della Chiesa di San Francesco al Prato, Perugia. "Fino all'Unità d'Italia – spiega – erano conservate nel sepolcro che la famiglia possedeva in giuspatronato nella chiesa.

È testimoniato dall’iscrizione 'Ducum de Cornea sepulcrum' incisa sulla lapide in travertino. Nel 1773, il frate Modestini riferiva che la Tomba della Corgna dovesse contenere sette sarcofaghi con i resti mortali dei marchesi Ascanio, Diomede, Ascanio II, oltre a quelli di Laura Del Monte, madre di Ascanio e sorella di Papa Giulio III, quelli della moglie di Diomede e quelli di due chierici appartenenti alla stessa nobile famiglia.

Questa si estinse nel 1647 con la morte dell’ultimo discendente, il Marchese Fulvio II, poi diventato Duca, committente della lapide, il quale però non fu sepolto a Perugia, ma a Castiglione del Lago. Probabilmente Fulvio II, rimasto l’ultimo discendente, facendo inscrivere in quel modo sulla lapide superstite, sperava in una futura discendenza e di essere sepolto nello stesso mausoleo di famiglia. Ma non fu così.

Nel secolo scorso, Oscar Scalvanti, rettore dell’Università degli Studi di Perugia, salvò dalla dispersione la lapide del Sepolcro della Corgna, insieme ad altre riguardanti personaggi storici del Perugino, anch’essi sepolti in quello che si poteva definire il Pantheon della città. Mentre le lapidi trovarono ricovero e tutela nel Museo Civico, sito allora nell’Ateneo, nel 1957 le spoglie dei della Corgna, insieme ad altre, furono raccolte alla rinfusa in nove cassette metalliche.

Contrassegnate, queste ultime, dall’iscrizione 'Ex nobilissima familia ducum de Cornea recognitus A. D. MCMLXII'. Senza entrare nel merito dell’iscrizione in latino, bisogna tuttavia riconoscere a chi ha pietosamente composto i resti, il merito di averli conservate. Dopo il ritrovamento delle cassette, nel 2014 fu effettuata una prima ricognizione delle spoglie, ma con scarsi risultati. Allora il Lions di Corciano, impegnatosi nel voler dare, previa identificazione, una degna sepoltura ai della Corgna, attivò in primis il Comune di Perugia".

Al sindaco Andrea Romizi e all’assessore Maria Teresa Severini, con il supporto degli uffici comunali, viene riconosciuto il merito di aver raccolto la richiesta del Lions Club concedendo l’autorizzazione alla ricognizione dei resti che è stata affidata al professor Bacci che, coadiuvato da una sua equipe, ha riportato notevoli risultati storico-scientifici. Ora, dopo la ricognizione e identificazione, si dovrà pensare anche ad una sepoltura degna di tanta storia.

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