cultura

"I Dannati di Signorelli". Interpretazione tridimensionale di Cesare Pergola

mercoledì 12 giugno 2019
di Davide Pompei
"I Dannati di Signorelli". Interpretazione tridimensionale di Cesare Pergola

Un innovativo approfondimento sul ciclo di affreschi di Luca Signorelli nella Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto, considerata a ragione una delle opere più impressionanti del genio artistico rinascimentale. Trova forma grazie alla mostra "I Dannati di Signorelli", interpretazione tridimensionale di Cesare Pergola che dopo l'anteprima di presentazione e l'incontro con gli studenti del Liceo Artistico aprirà ufficialmente i battenti sabato 15 giugno alle 20.

La cornice è quella dei Sotterranei della Cattedrale, che rientrano nel percorso di visita del MODO – Museo Opera del Duomo. "La scena dei Dannati – spiega l’artista di origine molisana e fiorentino di adozione che ha attraversato la scena artistica degli anni '80 del Novecento, spaziando tra architettura, arte e teatro – è quella più sorprendente ed efficace, per complessità compositiva e risultato formale.


La ricostruzione digitale della struttura spaziale dell'opera (con la possibilità del movimento), è un approccio rispettoso ma nello stesso tempo ambizioso per cercare di capire meglio la complessità di quel groviglio di corpi che tanto colpisce lo spettatore". Ma è anche una sorta di "archeologia del disegno" di valenza didattica che può aiutare a scoprire informazioni inedite sulle tecniche utilizzate dall'artista, come modelli dal vivo, manichini nonché sull’applicazione delle regole della prospettiva.

"L'estetica del digitale – prosegue Pergola – ha, inoltre, il vantaggio di approssimare le generazioni più giovani all'universo dell'arte classica, fornendogli una vitalità contemporanea". Partendo dalla composizione prospettica che Signorelli aveva usato per rendere il disegno bidimensionale, viene ricostruita una spazialità quasi scientifica e da qui ricomposto un modello tridimensionale dell'affresco, attraverso una maglia geometrica che si può vedere da qualsiasi punto di vista, creando infinite nuove prospettive dell'opera originale.

Alla fine di questa costruzione tecnologica il lavoro viene riportato su un piano manuale, ridisegnando quelle stesse maglie su carta nella scala dell'opera. Per questo, il progetto si è sviluppato su due fronti: la ricostruzione di un modello digitale tridimensionale dell'opera e il disegno manuale dei tracciati tridimensionali in scala uno a uno, ad inchiostro nero su carta.

In mostra saranno, quindi, presentati: il disegno manuale, in scala 1 a 1 con l'affresco, ad inchiostro nero su carta bianca (un mosaico di 110 fogli di formato 42x60 centimetri), la proiezione del video della ricostruzione del modello digitale tridimensionale e 11 disegni preparatori a sanguigna su carta bianca di formato 70x100 centimetri, con lo studio della formazione delle maglie geometriche sui corpi dei personaggi.

L'allestimento resterà fruibile fino a domenica 3 novembre. A chiusura della giornata di inaugurazione, alle 21 in Piazza Duomo si potrà assistere a uno spettacolo audiovisivo di forte impatto con la proiezione del video che ripercorre il processo di interpretazione digitale.