ORVIETO IN FIORE
cultura

Affluenza record alla mostra fotografica "Dai fiori al miele. Api, noi e il futuro del mondo"

martedì 11 giugno 2019
di Federico Fabiani
Affluenza record alla mostra fotografica "Dai fiori al miele. Api, noi e il futuro del mondo"

Nella cittadina orvietana, nell’ambito della festa della Pentecoste, nel grande contenitore che è la manifestazione "Orvieto in Fiore", ha trovato il suo habitat la mostra "Dai fiori al miele. Api, noi e il futuro del mondo" “… per fare tutto ci vuole un fiore” (Gianni Rodari), pensata e voluta da Maria Assunta Pioli, fotografa per passione. Proprio all’interno della Chiesa di San Giuseppe, in piazza Filippo Antonio Gualterio, si può visitare tra l’altro l’opera realizzata in infiorescenze vegetali che si è aggiudicata il secondo posto nella manifestazione.

Moltissimi orvietani ed una miriade di turisti da tutto il mondo si sono affacciati nella chiesa dentro la quale li attendevano “bei petali di fiori gialli” sui quali è stata inserita una importante carrellata di fotografie, che è davvero una lente d’ingrandimento sul piccolo mondo degli insetti, soprattutto delle api, a nostro monito per il presente ed il futuro: spesso e volentieri non ci rendiamo conto della loro importanza, anzi quando vediamo uno di questi insetti, ci fa prima di tutto paura e non desideriamo altro che scacciarlo…  come siamo poveri e ingenui!

La mostra, soltanto nei primi due giorni di apertura, è stata già visitata da oltre 3000 persone. “Questo lavoro” - afferma l’Autrice - “consiste in una ricerca fotografica durata anni, ma ci tengo a dire che questa non è soltanto una mostra sulle api, come potrebbe sembrare: è una mostra si, ma soprattutto una denuncia ed una esortazione, un grido di dolore su quello che sta accadendo sotto i nostri occhi e che noi facciamo finta di non vedere. Nel mio piccolo, penso che occorra una sensibilizzazione globale e lo scopo di questa semplice mostra vuole richiamare l’attenzione sull’importanza dell’esistenza delle api, che vanno protette insieme agli altri insetti impollinatori, perché ne va del nostro stesso futuro. I cambiamenti climatici, le deforestazioni, gli incendi dolosi, l’uso indiscriminato dei pesticidi in agricoltura, stanno distruggendo ovunque nel mondo intere colonie di api ed altri piccoli animali ad esse collegati.”

Occorre riconoscere che questi piccoli e laboriosi insetti non sono soltanto utili, ma sono realmente indispensabili sia a noi, sia agli equilibri naturali di questo nostro pianeta. Le api non solo producono il miele, ma anche altre sostanze che sono di gran lunga le migliori per curare alcune malattie. E le api svolgono una operazione che è fondamentale per tutti e per tutta la catena alimentare: l’impollinazione.

Questo significa che un’ape, volando di fiore in fiore, intrappola fra le sue zampe ed il suo corpo una grossa quantità di polline, ossia quella sostanza contenuta negli stami del fiore, la parte femminile. Posandosi poi su un altro fiore della stessa specie, porta questo polline che genererà a sua volta altri fiori, mentre proprio i fiori, in qualche modo, “ringraziano” donando alle api il nettare, sostanza paradisiaca e dolcissima che servirà poi alle api stesse sia per nutrirsi che per “fabbricare” il miele.

Senza le api, l’essere umano dovrebbe trovare il modo di impollinare da solo i fiori, cosa quasi impossibile da realizzare, se non con tempi lunghissimi e a prezzi astronomici. Per fare un ragionamento che al giorno d’oggi sembra ormai solo quello interessare, alcuni scienziati hanno calcolato che nella sola Europa, ogni anno, per impollinare i fiori rimasti, che sarebbero comunque assai pochi in quanto si estinguerebbero assieme alle api, occorrerebbero oltre 22 miliardi di euro. A livello mondiale, nelle stesse condizioni, la spesa salirebbe a 265 miliardi di euro. E questo è un lavoro che le api invece svolgono egregiamente, velocemente e senza farci spendere un soldo. Infine, non dobbiamo assolutamente aver paura delle api: non sono aggressive, a differenza di altri insetti impollinatori come le vespe, i calabroni ed altri ancora. Le api reagiscono solo se si sentono attaccate. Altrimenti non attaccano nessuno. In tutto questo, ciò che più commuove è la sensibilità che i bambini, sia con i loro lavori, esposti alla mostra, che con le loro esternazioni, hanno verso le api, questi piccoli, meravigliosi insetti di cui non possiamo né potremo mai fare a meno. Quindi, come molti bambini dicono, “difendiamo in ogni modo le api, perché salvando le api, salveremo almeno una parte del mondo, noi inclusi”.

Il fantastico mondo delle api è il volano del pianeta, “siamo noi che lo mettiamo a rischio - dice ancora l’Autrice – “dobbiamo svegliarci e pensare”, come sostiene Alice Rohrwacher nel suo bellissimo pensiero proemiale della mostra fotografica, che ci invita ad immaginare le api come altrettanti “animali domestici, da amare e accarezzare” e possiamo proseguire con una frase lapidaria attribuita nientemeno che a quel grande genio che fu Albert Einstein: “quando anche l’ultima ape ci avrà abbandonato, all’uomo resteranno solo sette anni di vita”. Meditiamo gente, meditiamo.

Nella sua introduzione alla mostra, Alice Rohrwacher sottolinea con poesia quanto “siamo abituati a confrontarci con animali che si possono possedere, chiudere: gabbie, recinti, pollai, stalle, case, lo spazio dell’animale è delimitato, certo. Siamo anche abituati a confrontarci con animali con i quali possiamo ricambiare quello che ci offrono con la loro presenza: li possiamo accarezzare, nutrire, ci possiamo giocare, camminare accanto, attribuirgli nomi. Eppure” – continua Alice Rohrwacher -  “sono cresciuta insieme ad uno strano popolo: quello delle api, un animale libero, selvaggio, che si può perennemente corteggiare in tutti i modi, ma che può sempre andarsene da un momento all’altro, volare via.... Una bellezza fragile che non ci vede, vede solo i fiori. La rete dorata di questo insetto tiene insieme la natura con i suoi voli, ma si sta tragicamente allentando, sta scomparendo.

Vedere le immagini di Maria Assunta Pioli, che come il volo di questi animali incredibile e imprendibili, insegue la luce nelle sue fotografie, ci ricorda la fortuna che abbiamo a poter partecipare a questa forza primigenia, l’incredibile e forse insostenibile sorte che ha fatto di questo pianeta un pianeta verde, vivente.” Questo è un chiarissimo invito a visitare l’esposizione, aperta dal lunedì alla domenica dalle ore 9:30 alle ore 18:30, fino al 23 giugno.

Grazie, Maria Assunta, che con i tuoi scatti al presente riesci sempre a comunicare la speranza o comunque una direzione per il futuro.

Sul libro delle firme, alla fine della mostra, alcuni visitatori, anche bambini, hanno lasciato dei loro pensieri:

Sono rimasta impressionata da questa bella mostra” (Anna Maria, 8 anni)
Una mostra bellissima, stupenda, favolosa” (Beatrice, 8 anni)
Non uccidiamo le api! Sono a rischio di estinzione” (Federico, 8 anni)
Le api sono preziose. Non uccidiamole” (Francesca, 9 anni)
Spettacolare
Excellent
La difesa della natura è la base del nostro futuro
Mostra molto interessante risultato di un eccellente lavoro
Una mostra che fa riflettere tanto
Bellissima mostra. Onore alle api
Grazie non solo per le bellissime foto ma per l’importante messaggio che questa mostra manda, ossia che le api non producono solo miele ma ci danno la vita. Ricordiamolo
“...il mondo delle api, nostro salvagente per il futuro