cultura

"I Manassei. L'archivio ritrovato". In mostra il fondo della famiglia

mercoledì 22 maggio 2019
"I Manassei. L'archivio ritrovato". In mostra il fondo della famiglia

Sarà inaugurata mercoledì 22 maggio alle 16.30 presso la Biblioteca Comunale di Terni, la mostra dedicata ai conti Manassei, personaggi che hanno interessato la stessa città di Orvieto fin dalla lontana epoca dei liberi Comuni quando un Manassei ne divenne podestà.  Nell'allestimento sarà possibile ritrovare i Manassei sul territorio orvietano dopo la costituzione del Regno d'Italia, nell'ultimo ventennio dell'Ottocento, quando Amilcare giunge a Corbara da Terni in qualità di amministratore dell'azienda per conto della Banca Romana portandosi appresso fratelli, sorelle ed infine lo stesso padre Pirro, tuttora sepolto nel piccolo cimitero del paese.

Se la sorella Egle è stata un'apprezzata maestra, Amilcare si è distinto quale abile amministratore e assessore comunale impegnato soprattutto per la scolarizzazione dei meno abbienti. La mostra, allestita nell'ambito del progetto "L'archivio ritrovato" a cura di Bct – Staff Sala Farini, sarà visitabile fino a domenica 30 giugno. Attesi all'inuagurazione, gli interventi di Andrea Giuli, vicesindaco di Terni, assessore alla cultura, al turismo e alla creatività, e Michele Benucci, storico dell'arte.

L'archivio della famiglia Manassei. Considerato disperso e attualmente diviso e conservato in più sedi, una parte del fondo Manassei pervenne all'Archivio di Stato di Terni nel 1984 a seguito della vendita da parte di Aldo Corritorio di Terni (che già aveva venduto due buste di documentazione appartenente alla medesima famiglia alla Biblioteca comunale di Terni). Si tratta di 3 registri, 4 buste e 6 opere a stampa del XVIII-XIX secolo.

Un'altra porzione del fondo Manassei, rintracciata a Perugia presso il venditore ambulante Gaspare Galici nel 1971, venne dapprima dichiarata di notevole interesse storico e successivamente depositata presso l'Archivio di Stato di Perugia. Tale documentazione, condizionata in un'unica busta, era costituita da 349 carte dei conti Manassei, databili tra il 1679 e il 1937. Nel 2000 tale busta è stata trasferita presso l'Archivio di Stato di Terni, per ricomporre il fondo.

Il Comune di Terni ha recentemente ricevuto in comodato d’uso (due anni, più uno) un antico fondo dell'archivio Manassei appartenente alla famiglia Conti costituito da beni documentali databili XVII-XX secolo e parte di un archivio più ampio che copre l'arco temporale XIV - XIX secolo. Ritenuti di interesse storico dalla Soprintendenza archivistica dell'Umbria, i documenti contenuti in 14 scatoloni testimoniano il ruolo egemonico che l'antica e nota famiglia, per secoli, ha esercitato a Terni e non solo. Con l'inventario ragionato e indicizzato di questo prezioso fondo, bct restituisce alla città un pezzo importante della propria storia.

I Manassei. Cesare Baronio, dotto cardinale bibliotecario della Vaticana, nei suoi Annales eccl., continuati dal Raynalus e dal Theiner, afferma le origini francesi della famiglia Manassei da prima del 936, epoca in cui si trasferì in Italia. I Manassei, per l'eccezionale considerazione della quale godevano a Roma e in Umbria, coprirono altissime cariche e ottennero non comuni onorificenze. Nell'anno 1333, sotto il Pontificato Avignonese di Benedetto XII, Angelo ottenne la podesteria della città di Orvieto.

Resasi disponibile la Castellania di Sangemini, prima della elevazione in Principato a favore dei Santacroce, questa fu conferita a Branca Manassei. Con Ciccolo, i Manassei ebbero la padronanza su Castel di Papigno presso Terni. Firenze onorò i Manassei nominandoli Podestà negli anni 1374 con Fuccio, nel 1402 con Cipriano, che ricoprì nuovamente tale suprema magistratura nel 1424. Altre importanti podesterie coprirono i Manassei nel 1402 a Recanati e Ancona.

Barnaba Manassei, nel 1400, istituì i Monti di Pietà, in particolare quello di Terni, e morì in odore di santità. Nel 1433, Stefano Manassei fu capitano del Popolo di Firenze, e nel 1455, papa Callisto III conferì la contea Palatina ereditaria in linea maschile ad Antonio. Questi fu eletto altresì capitano della città di Todi e poi di Firenze. Altro Antonio Manassei fu con i fratelli Giuseppe ed Onorio aggregato alla nobiltà romana. Il pontefice Alessandro VII, nel 1666, con specialissimi chirografi concedeva ai Manassei insieme con la famiglia di Matteo Orsini i diritti feudali e di vassallaggio su Collestatte e Torre Orsina e, con successivo beneplacito di papa Benedetto XIV, i Manassei ottennero l'assoluta signoria su dette terre.

Il conte Paolano nacque nel 1837 nel centro storico di Terni, nel palazzo di famiglia in Via Manassei, dal conte Giovanni e dalla principessa Virginia Ruspoli. Laureatosi a Roma in Giurisprudenza, giovanissimo si impegno in attività politiche e nella gestione della propria azienda agraria. Di straordinario ingegno, si impegnò nello sviluppo dell'agricoltura ritenendola strategica per il prestigio nazionale e si dedicò al miglioramento delle condizioni della classe agraria lavoratrice. Significativi i suoi studi su Risparmio ed agricoltura, sul Patto colonico, sul Credito ed economia agraria.

Paolano Manassei è stato consigliere comunale ed assessore a Terni, consigliere provinciale e membro della deputazione provinciale di Perugia, presidente del Comizio agrario, consigliere nella Commissione Romana della Consulta araldica del Regno d'Italia. Entrato nella vita pubblica nel 1870, fu membro e poi vicepresidente del Consiglio provinciale dell'Umbria. Fu inoltre presidente della Cassa di Risparmio di Terni e membro della Commissione consultiva del Credito agrario.

Nominato senatore il 3 dicembre 1905, prese parte attiva ai lavori del Parlamento intervenendo soprattutto laddove erano in gioco gli interessi dell'agricoltura. La sua opera culminò nell'idea di una grande organizzazione agraria, di una rappresentanza professionale a base elettiva in ogni circondario, nella quale proprietari e lavoratori fossero uniti nel concetto della solidarietà degli interessi e nel sentimento della dignità comune.

Sposatosi con la marchesa Minervina Ferrero D'Ormea (Torino 1851, Terni 1938) ebbe numerosi figli: Ottavia (n. 1874) coniugata col conte Andrea Tracagni, Maria, Valentina (n.1877), Giovanni (n.1880), Tancredi, Paolo (n.1883-1938) coniugato con la baronessa inglese Eleonora Park Lyle, Barnaba (n.1886) coniugato con la contessa Ernestina Giriodi di Monastero. La famiglia Manassei ha fatto costruire a Terni uno dei palazzi più significativi della città. Iniziato intorno al 1422 quando Cipriano Manassei decise di riconvertire in palazzo signorile le torri e le case medievali di sua proprietà adiacenti alla chiesa di San Pietro - che gli stessi Manassei hanno sostenuto quasi come un jus patronatus - , i lavori di costruzione del palazzo durarono per tutto il XV secolo, ma solo nella prima metà del '700 il palazzo divenne la residenza definitiva della ricca famiglia ternana.

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