cultura

Sui Conti di Marsciano, un libro nel libro

domenica 19 maggio 2019
di Livia Di Schino
Sui Conti di Marsciano, un libro nel libro

Cartari e Ughelli, un libro nel libro sui Conti di Marsciano. Di recente, infatti, è stato pubblicato un volume curato da Uberto Rossi di Marsciano - suo anche l’"Epistolario di Marianna Hercolani di Marsciano (1739-1787)" -, basato integralmente sul manoscritto inedito del noto avvocato concistoriale ed erudito, nonché prefetto dell'Archivio di Castel S. Angelo a Roma, l’orvietano Carlo Cartari (1614-1697).

"Questo suo lungo manoscritto - spiega Uberto Rossi di Marsciano - tratta la genesi di un'opera fondamentale per la ricostruzione storica dell'alto-orvietano, ossia il libro Albero et Istoria della Famiglia de' Conti di Marsciano di Ferdinando Ughelli, sciogliendone molti nodi finora irrisolti e restituendo un quadro finalmente completo intorno al ruolo degli orvietani che parteciparono effettivamente alle ricerche storiche e alle fasi editoriali, accanto all’abate, autore del libro".

"Genesi di “Albero et Istoria della Famiglia de' Conti di Marsciano” di Ferdinando Ughelli". Perché curare un volume sul manoscritto di Cartari, cioè un libro su di un libro?
"Beh, perché sul libro di Ughelli c’erano ancora molti interrogativi aperti, a cui oggi finalmente risponde il manoscritto. Ne diamo qualche esempio: innanzitutto perché si è sempre dubitato sulla paternità di Ughelli come effettivo autore del libro, in favore del marchese orvietano Filidio Marabottini (possessore di un vasto patrimonio a Monteleone)? Poi, perché incaricare proprio l'abate cistercense Ferdinando Ughelli, e non altri? Ancora: quali sono le vere ragioni di una storia familiare lunga sei secoli, semplice vanagloria? Quanto durarono i lavori di ricerca storica, base indispensabile del libro, e come si svolsero? Quante, quali persone o luoghi interessò questo lavoro, solo orvietani? No, non solo, scopriremo nomi e cognomi di un vasto stuolo di eruditi di metà Italia, connessi tra loro in una fitta rete. E ancora: Ughelli scrisse proprio tutto o ci furono notizie “scomode”, come quella di un “fattaccio” a Parrano,  censurate dal committente, il conte Lorenzo di Marsciano, e per quali ragioni?".

Da dove arriva questo manoscritto di Carlo Cartari, dove l'ha trovato?
"Questo manoscritto appartiene a un antico fondo documentale di cui la città di Orvieto ha purtroppo perso una sua metà all'inizio del secolo scorso, metà che ora è all'Archivio di Stato di Roma. L'altra parte viene invece fortunatamente conservata presso l'Opera del Duomo di Orvieto. Da questa seconda porzione cinque anni fa è nato il libro "Lo Stemmario Cartari", una vasta rappresentazione araldica orvietana -ben 147 stemmi a colori- che fu opera dello stesso Carlo Cartari". 

Progetti futuri? 
"Il materiale sulla famiglia Marsciano, disperso negli archivi italiani, è veramente copioso, quindi continuo con la sua ricerca. Ora, avendo scritto di Cartari, la par condicio è stata osservata -rimarca Uberto Rossi di Marsciano con un sorriso-, quindi potrei tornare a scrivere di donne per far venire alla luce un altro epistolario femminile, simile come impostazione a "Epistolario di Marianna Hercolani di Marsciano", ma di periodo e tematiche Risorgimentali, scritto tra Roma, Bologna e Milano, o un altro epistolario femminile sempre ottocentesco scritto da Guardea. Vedremo...".

Di seguito un abstract del libro:

Se da più di un secolo si è discusso sulla effettiva paternità dell'opera inerente i conti di Marsciano, firmata dall’abate Ughelli, nulla si è finora saputo circa la sua fase concettuale ed editoriale. A tale scopo qui vengono trascritti integralmente gli appunti inediti dell’avvocato concistoriale Carlo Cartari (1614-1697), uno degli eruditi orvietani -qui scopriamo- che partecipò direttamente ai lavori del libro, facendo così luce su molti aspetti finora sconosciuti. Le sue precise trascrizioni, le correzioni dei testi di bozza, così come osservazioni, memorandum e soprattutto molte lettere che qui troviamo, ci calano nel mondo dell’erudizione seicentesca italiana arrivando a farci comprendere non solo gli scopi finali dell’opera, i suoi tempi, le metodologie e le problematiche -affrontate da un gruppo di lavoro estremamente affiatato- ma anche l’atmosfera della République des Lettres e della sua grande rete di collegamenti. Una introduzione commenta e guida la lettura del manoscritto, mentre in Appendice è illustrata fotograficamente e poi trascritta una “Historia de’ Conti di Marsciano” cinque-seicentesca –anch'essa manoscritta e inedita- classificabile tra le cosiddette “genealogie incredibili”.

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Foto di Uberto Rossi di Marsciano