cultura

"I Luoghi del Sentire". Lughia inserisce Calcata nel progetto itinerante

mercoledì 3 aprile 2019
di Davide Pompei
"I Luoghi del Sentire". Lughia inserisce Calcata nel progetto itinerante

Calcata si fa largo tra "I Luoghi del Sentire". Il "borgo magico" – o "degli artisti", per l'alto numero di creativi qui insediatisi sin dalla fine degli anni '70 – sarà, infatti, il quarto dei 14 siti prescelti da Lughia – nata in Sardegna, vissuta in Veneto e tornata qui, a circa 45 chilometri da Viterbo per realizzare nel 2002 l'esposizione permanente "Architetture di Sabbia" – per far parte di un percorso ideale di avvicinamento alla sua poetica. Si tratta di un circuito di luoghi speciali con i quali l’artista vive una forte sintonia.

Un’operazione culturale, la sua, che nel superare l’opera quale strumento di mediazione indica nell’attraversamento di realtà assai particolari il percorso di crescita in grado di far condividere il suo sentire d’artista con cui ha preso parte ad oltre 180 esposizioni di cui 25 mostre personali. L'inaugurazione simbolica, con il patrocinio del Comune, è attesa per domenica 7 aprile alle 11.30 quando all'ingresso dell'antico borgo verrà svelata la speciale segnaletica installata.

Analoghe insegne che invitano ad una sosta nell'area di "rispetto del sentire" individuata in posizione panoramica sono già state collocate alla Casa degli Artisti a Sant’Anna del Furlo, prezioso esempio marchigiano di residenza creativa e parco artistico che accoglie quasi 500 opere tra sculture ed interventi di Land Art. E poi a Banari, nella chiesa campestre della Madonna di Cea, piccolo gioiello architettonico della provincia di Sassari che è parte di un paesaggio dove natura, storia e arte si fondono in un respiro vitale.

E ancora in provincia di Cagliari, a San Sperate, al Giardino Sonoro del grande Pinuccio Sciola, luogo di straordinaria poesia nel quale le sculture di pietra emettono vibrazioni che le pongono in collegamento con le stelle. L’operazione nella sua interezza prevede altre 10 stazioni di un percorso che va delineandosi man mano che i luoghi attraversati da Lughia dischiudono in lei orizzonti esistenziali di cui intende renderci partecipi.

Facile intuire i motivi che hanno portato ad includere nell'elenco, il borgo arroccato su un masso tufaceo e circondato dal Fiume Treia. Un luogo dove la percezione di tempo e spazio sembrano annullarsi. Un paese delle favole di rara integrazione tra natura e opera dell’uomo, una condizione ideale per l’arte che vi fiorisce in ogni sua espressione. A presentare il progetto itinerante saranno il professor Paolo Portoghesi, insieme al critico d'arte Guido Buffoni e il curatore Giuseppe Salerno.

"Lughia – anticipa quest'ultimo – sperimenta materiali e tecniche avvalendosi delle più diverse modalità espressive. Gli scenari silenti di sabbie e sassi, le pitture evocatrici di atmosfere arcaiche, le ombre/tracce dell’assenza umana, le elaborazioni digitali, le opere su alluminio e quelle luminose su plexiglass, le sculture di ferro, e gli assemblaggi con i legni si accompagnano a performances e installazioni nella natura che, nel confermare il rapporto simbiotico di questa artista con la madre terra, non la sottraggono ad una accorata partecipazione alle tematiche sociali.

Particolare oggetto di indagine sono la memoria, la rappresentazione simbolica ed il rapporto dell’uomo con la dimensione tempo. Il soprintendente al Polo Museale di Roma la dichiara 'migliore artista del 2008' (Giornale dell’Arte). Nel 2011 è invitata alla 54° Biennale di Venezia. Nel 2013 riceve il Premio Salvi e inaugura il suo appartamento d’arte 'Fabriano Second Floor'. Nel 2016 vince il Premio 'Dalla Venere alle Veneri' e nello stesso anno il Rotary Club di Fabriano dona alla città de L'Aquila la sua opera '03.32' dedicata al terremoto".

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