cultura

"L'Angelo delle cose perdute" per l'ultimo (?) Presepe nel Pozzo della Cava

sabato 8 dicembre 2018
di Davide Pompei
"L'Angelo delle cose perdute" per l'ultimo (?) Presepe nel Pozzo della Cava

Raziel e Gavriel, un angelo delle cose e un arcangelo degli spiriti. Possiedono, entrambi, una loro luce e stessa capacità di raggiungere il sottosuolo tufaceo su cui poggia Orvieto, per sussurrare in maniera anticonvenzionale la grandezza di un annuncio. È quella del primo, il "minore", la voce narrante della 30esima edizione del Presepe nel Pozzo della Cava, in corso d'allestimento.

Aprirà ufficialmente i battenti venerdì 23 dicembre per proseguire il ciclo de "I Testimoni", inaugurato tre anni fa, che affida la narrazione del primo Natale ad alcuni personaggi secondari che raccontano quella storia secolare dal loro insolito punto di vista. Un'edizione speciale, per tanti motivi, che segna il ritorno dell'iconico angelo, la cui apparizione avviene ogni cinque.

Saranno due, in realtà, gli esseri celesti così come le Natività viste in altrettanti momenti, completamente diversi pur essendo all'interno dello stesso percorso ipogeo. La prima, più classica, è la visione fatta avere da Gavriel a Maria. La seconda, allestita nell'ultima grande grotta alta 14 metri, sulle note di Giuni Russo e il Coro delle Carmelitane Scalze di Milano, è quella a cui ha assistito (o a cui avrebbe voluto assistere) Raziel. 

Nello stile, cioè, del primissimo angelo che arriva un istante dopo la nascita, prima che anche i pastori ne vengano a conoscenza, cogliendo Maria e Giuseppe in quella dimensione – tradita dalla postura – assolutamente privata, intima. Tutto suggerisce che la chiave di lettura è quella dell'infinito amore e della struggente nostalgia, da cui il titolo "L'Angelo delle cose perdute".

"L'idea iniziale – spiega Marco Sciarra, ideatore e creatore dell'ennesimo sogno – è partita dal romanzo di Marta Barone 'Miriam delle cose perdute' in cui una bambina fin troppo sicura di sé dialoga con un angelo custode che la accompagna per tutta la vita. In questo caso, invece, è l'opposto. Maria è una bambina senza ambizioni, insicura.

Figlia di genitori anziani. Di Anna, che tutti credevano sterile. La sua massima aspirazione è quella di diventare tessitrice. È a lei che Raziel, di notte, porta la frutta di cui è golosissima. Dalle sue mani, Maria si ciba nei sotterranei del Tempio di Gerusalemme. Lui la seguirà fino al sopraggiungere del menarca, quando la prenderà in custodia Gavriel, l'angelo dell'annunciazione.

Una narrazione, la sua, sul filo della nostalgia, in cui Raziel racconterà dove non era. Luoghi e tappe salienti della vita di Maria. L'annunciazione sì, ma anche l'innamoramento taciuto di un vicino, la cosiddetta prova delle acque amare per avere certezza della sua verginità. È la malinconia di chi non c'è stato nei momenti importanti in cui quella bambina è diventata una donna determinata".

Ci sarà, invece, un nuovo iper-realistico Bambinello, opera dell’artista marchigiano degli effetti speciali e dei parchi a tema Andrea Giomaro e del suo staff di collaboratori esperti che curano i volti, gli incarnati e il trucco caratterizzando e facendo sembrare vive le creature animatroniche. E, attesissimo, l'angelo di luce che sarà appeso dagli speleologi nella gola del pozzo.

Non mancherà la precisa ricostruzione storica di usi e costumi della Palestina del I secolo che, in tante edizioni, il presepio-evento ha saputo evocare proponendo tematiche ogni anno differenti, con allestimenti sempre nuovi e suggestivi. E non mancheranno gli effetti scenici che immergono il visitatore dentro la scena, fino al percorso a spirale, dal basso in alto, dell'ultima grotta etrusca.

Ultima potrebbe anche essere questa edizione, almeno nell'allestimento canonico che richiede tre mesi di lavoro. Sebbene, infatti, siano già stati annunciati e calendarizzati i temi dei prossimi quattro anni – il prossimo sarebbe quello de "Lo Strumento" – sta prendendo piede l'ipotesi di chiudere questa bellissima, impegnativa esperienza, magari dando vita a qualcosa di nuovo.

Sulla decisione finale molto influirà la risposta del pubblico, da sempre affezionato ad un appuntamento che per tre decenni ha caratterizzato le festività sulla Rupe. Inserito nell'ambito dell'undicesima edizione del Circuito dei Presepi "La Natività ad Orvieto" e patrocinato da Regione e Comune, il Presepe nel Pozzo intanto sarà fruibile fino a domenica 13 gennaio, dalle 9 alle 20.

Ultimo ingresso alle 19.45. Oltre al presepe i visitatori potranno godere del rinnovato allestimento della parte museale del Pozzo della Cava, inaugurato a febbraio, ammirando i ritrovamenti archeologici custoditi all'interno del complesso senza alcuna maggiorazione sul costo dei biglietti di ingresso al pozzo e alle grotte.

Intero 4 euro. Ridotto 2,5 per bambini, studenti, anziani, soci TCI o FAI, possessori dei biglietti della funicolare, del parcheggio di Campo della Fiera, del Pozzo di San Patrizio, di "Orvieto Underground" o del presepio dello scorso anno. Gratis fino a 5 anni.

Per ulteriori informazioni:
Pozzo della Cava - Via della Cava, 28 – Orvieto
0763.342373 – www.pozzodellacava.it/presepe 
presepe@pozzodellacava.it

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