Macchina di S.Rosa anche a Natale. E in onda tra i siti italiani del Patrimonio Unesco

Chi dice Viterbo, dice Macchina di Santa Rosa. Una "torre di luce" alta 30 metri e pesante 52 quintali che dal 1952 ogni 3 settembre viene portata a spalla lungo le vie della Città dei Papi per 1200 metri con solo 7 soste da quel "motore umano" costituito dallo sforzo comune, fisico e spirituale – più volte usato come metafora laica di "sentimento condiviso" – di più di 100 uomini che innalzano il baldacchino trionfale con la statua della patrona vissuta nel XIII secolo.
Da "Rose Fiorite" (1952-1958) a "Campanile che cammina" (1959-1966), da "Volo d'Angeli" (1967-1978) a "Spirale di Fede" (19791985), gli altisonanti nomi che accompagnano le ardite architetture sono passati anche per "Armonia Celeste" (1986-1990), "Sinfonia d'Archi" (1991-1997), "Una Rosa per il Duemila" (1998-2002), "Ali di Luce" (2003-2008), "Fiore del Cielo" (2009-2014) fino a "Gloria" (dal 2015 ad oggi) firmata dall'architetto Raffaele Ascenzi, ex facchino.
Se il trasporto è considerato uno dei più spettacolari eventi di religiosità popolare, inserito dal 2013 nel Patrimonio Orale e Immateriale dell'Umanità dell'Unesco, gli stessi assemblaggi costituiscono delle opere d'arte meritevoli di brillare per un tempo più lungo rispetto a quello di fine estate. È anche per questo che l'Amministrazione Comunale è al lavoro per esporre, in concomitanza con le festività natalizie, la Macchina in piazza. "Gloria", secondo i desideri del Sodalizio dei Facchini.
O "Fiore del Cielo", come avvenne lo scorso anno. In ogni caso non di fronte al Teatro dell'Unione, ma in prossimità della Chiesa di San Sisto. Dalla piazza, cioè, dove ogni anno la Macchina di turno inizia il suo percorso. Alle emozioni che suscita ogni volta, insieme alle altre città della Rete delle Grandi Macchine a Spalla, intanto, è stata dedicata parte del documentario "Siti Italiani del Patrimonio Mondiale Unesco" andato in onda su Rai Storia (Canale 54) nella prima serata di lunedì 26 novembre.
A due giorni dalla puntata di "Sereno Variabile" registrata proprio a Viterbo. Le riprese del trasporto, le interviste ai protagonisti e le immagini della festa utilizzate per la campagna "Patrimonio dell'Italia, eredità per il mondo" sono state realizzate quest'anno. La puntata andata in onda fa parte della campagna realizzata da Rai Cultura in collaborazione con il Mibac che ha ricevuto il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco, ed è uno dei cinque speciali di approfondimento inediti dedicai ai siti italiani del Patrimonio Mondiale Unesco.
Titolo, "Gli Elementi del Patrimonio Immateriale" ad identificare quell'insieme di pratiche culturali intangibili che definiscono un patrimonio “vivente”, un elemento vivo della cultura di comunità locali e globali allo stesso tempo. Otto, quelli iscritti nella lista rappresentativa. Dall'Opera dei Pupi Siciliani (2008) al Canto a Tenore Sardo (2008), dal Saper Fare Liutario di Cremona (2012) alla Dieta Mediterranea, elemento “transnazionale” (2013) come la Falconeria (2016).
E ancora le Feste delle Grandi Macchine a Spalla ovvero la Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Faradda dei Candelieri di Sassari e, appunto, il Trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo (2013), la Pratica Agricola della Vite ad Alberello di Pantelleria (2014) e l'Arte dei Pizzaiuoli Napoletani (2017). Gli altri quattro speciali in onda ogni lunedì alle 21.10 riguarderanno "I Siti Naturali" (Etna, Isole Eolie, le Faggete Secolari, le Dolomiti, Monte San Giorgio);
"I Paesaggi Culturali" (i Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte, i Sacri Monti di Lombardia e Piemonte, le Cinque Terre, la Val d'Orcia, il Cilento); "I Luoghi di Scambio Interculturale" (Villa del Casale di Piazza Amerina, i Monumenti Paleocristiani di Ravenna, Palermo Arabo-Normanna, Castel del Monte, i Longobardi in Italia); "L'Ozio del Potere" (Villa Adriana, Villa Oplontis a Pompei, Villa d'Este, Ville e Giardini Medicei, Residente Sabaude).
La campagna Rai Cultura-Mibac, incentrata su 54 mini-documentari è partita lunedì 12 novembre. Tutti i giorni alle 16 (il sabato alle 11 e la domenica alle 10.30) su Raitre e alle 21.10 su Rai Storia, due minuti che sintetizzano la storia di ciascuno dei siti Unesco che fanno dell'Italia, il Paese con il maggior numero di voci inserite nella Lista del Patrimonio Mondiale dove l'Unesco ha appena iscritto anche "L'Arte dei Muretti a Secco", candidata 8 Paesi. Ogni filmato racconta i luoghi, ma anche il cammino compiuto da ciascuno di essi per diventare sito Unesco e passare da patrimonio locale o nazionale a eredità mondiale.
Un cammino che presuppone non solo la "bellezza", ma anche la consapevolezza che il patrimonio non è un oggetto, piuttosto un processo culturale collettivo, che accende i riflettori su beni considerati eredità da tutelare, conservare e valorizzare. Oltre alla programmazione quotidiana su Raitre e ripetuta su Rai Storia, i video saranno proposti, in una versione da 15 secondi, come pillole, anche sulle altre reti Rai. Così da rendere virale la bellezza dei siti Unesco che formano l'identità.
Per ulteriori informazioni:
www.unesco.it

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