Premio Antigone a Ilaria Cucchi. "Mio fratello Stefano è morto di indifferenza"

"Ricordo che continuavo a fissare mio fratello, cercando di trovare un dettaglio, qualcosa che mi facesse capire cosa fosse successo. Sei giorni prima stava bene. Non era perfetto, aveva un sacco di difetti come ciascuno di noi però stava bene, era vivo. Continuavo a fissare quel volto, nell'espressione cercavo di capire come era potuto succedere, chi poteva essere stato in grado di ridurre in quella maniera un altro essere umano. Chi oggi lo sappiamo. Perché è una delle tante domande che credo resteranno senza risposta. Non capirò mai, ma da quel giorno siamo andati avanti affrontando i tanti momenti difficili. Nelle aule di tribunale, tante volte mi è venuta voglia di alzarmi. Mio fratello era morto di giustizia, morto di carcere, di pregiudizio e di indifferenza eppure si faceva un processo a lui.
Dobbiamo ancora difendere Stefano, morto come ultimo tra gli ultimi, letteralmente nel dolore, nel disinteresse generale di coloro che lo hanno incontrato e non hanno saputo guardare oltre vedendo nel detenuto tossicodipendente, un essere umano. Come tale andava rispettato. Siamo in un momento storico che mi preoccupa. Come mio fratello, sono tanti quelli che ancora subiscono soprusi e non hanno voce".
Questa la testimonianza resa mercoledì 31 ottobre da Ilaria Cucchi al Multisala Corso di Orvieto prima di ricevere il Premio Antigone dall'avvocato Paola Bevere dell’Associazione Antigone Onlus nell'ambito della terza edizione di "Diritti a Orvieto. Human Rights International Film Festival" alla presenza tra gli altri della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e del sindaco di Orvieto Giuseppe Germani. Il direttore artistico Francesco Cordio ha definito Ilaria Cucchi "un'Antigone al rovescio in quanto a differenza del personaggio della tragedia greca, che lottava per seppellire il proprio fratello, qui si batte per disseppellirlo ogni giorno".
L'appuntamento, come noto, è stato anticipato su richiesta della stessa Ilaria Cucchi. Resta invariato, invece, il calendario di domenica 4 novembre che alle 18 prevede la proiezione del film"Sulla mia pelle", la pellicola più discussa del momento che ha strappato 7 minuti di applausi convinti e commossi alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Premio Pasinetti speciale al film e ai migliori attori; Premio Brian UAAR; Premio FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub) destinato “all’opera che meglio riflette l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore”, il film che secondo la sorella restituisce dignità a Stefano ripercorre l'ultima settimana di vita del 31enne romano, morto in carcere per cause ancora non confermate nonostante siano passati 9 anni. Un'odissea fra caserme dei carabinieri, ospedali e aule di tribunale con "la privazione totale di tutti i diritti" dice Ilaria.
Il regista Alessio Cremonini ha scelto di raccontare una delle vicende più discusse dell'Italia contemporanea come una discesa agli inferi, di cui lo stesso Cucchi è stato suo malgrado sfortunato protagonista. Il suo è il 148esimo caso di decesso in carcere nei primi dieci mesi del 2009, ancora in primo piano tra polemiche e processi. Per la prima volta viene raccontato da un punto di vista inedito: il suo. Alla proiezione seguirà il dibattito sul carcere con Patrizio Gonnella (presidente di Antigone) e Susanna Marietti (coordinatrice nazionale Antigone).

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.