cultura

A lezione dai monaci tibetani. Vale un incontro una poesia?

giovedì 13 settembre 2018
A lezione dai monaci tibetani. Vale un incontro una poesia?

Vale un incontro una poesia, perchè è una poesia quella che si è sentita nell’aria tra i ragazzi della II C di Orvieto e i monaci tibetani intenti nella realizzazione del Mandala del Buddha della Compassione. Giovedì 13 settembre l’ora di Religione per gli studenti della Scuola Media "Luca Signorelli" si è aperta alla spiritualità dell’Oriente partecipando all’evento "Un Mandala per la Pace" in corso ancora fino a sabato 15 settembre nell'Atrio del Palazzo dei Sette. Una gentilezza gradevole e leggera ha avvolto quel breve spazio-tempo che ha accomunato tutti. Attenti, rispettosi, curiosi, gli alunni. Composti, cordiali, disponibili, e forse divertiti, i monaci.

I segni, i colori, i simboli, le polveri, la tecnica di realizzazione e il destino, incomprensibile per gli occidentali, di un disegno così bello e complesso sono stati il mezzo per venire a contatto con parole inusuali come "Impermanenza", "Buddità", "Meditazione", "Compassione"... Gli scatti raccontano i momenti di un incontro conclusosi in modo indimenticabile. Dopo aver ascoltato, fatto domande, guardato e addirittura provato in prima persona a cimentarsi nell’antico gesto dell’arte dei mandala, un monaco sedutosi di fronte ai ragazzi, ha cantato con voce profonda e leggera, una bellissima preghiera di saluto in tibetano e loro - chi voleva, ma hanno voluto liberamente pressoché tutti - alzatisi in piedi e con le mani aperte, hanno ricambiato scegliendo di consegnare recitata, lentamente, la preghiera cristiana del Padre Nostro.